Il dynamic pricing è una pratica in cui il prezzo di un prodotto viene continuamente modificato in risposta alla domanda e all'offerta in tempo reale, e va distinto dal personal pricing. Il dynamic pricing è una alterazione del prezzo basata sull’andamento della domanda e dell'offerta in tempo reale, mentre il personal pricing regola i prezzi elaborando dati personali (ad esempio, abitudini di acquisto, dati sensibili, ecc.) e profilando i consumatori.
Oltre all'industria dell'intrattenimento (concerti, mostre, eventi sportivi), il dynamic pricing è utilizzato anche nelle strutture ricettive, come alberghi e affitti a breve termine, e nel settore dei trasporti, comprese le app di ridesharing.
Il dynamic pricing crea un senso di sfiducia tra consumatori e venditori, portando a disuguaglianze nell'accesso a prodotti, servizi ed esperienze culturali.
Questa pratica privilegia i profitti aziendali rispetto all'interesse pubblico. Come Socialisti e Democratici stiamo lottando per cambiare questa situazione. Anche nel settore culturale, non è affatto detto che questi aumenti di prezzo vadano davvero agli artisti. Va inoltre notato come la posizione dominante di Ticketmaster nella distribuzione dei biglietti aumenta il rischio di prezzi gonfiati per i concerti.

Il dynamic pricing ha portato a massicci aumenti dei prezzi di vendita dei biglietti per i principali eventi musicali. Quando Beyoncé ha tenuto un concerto ad Amsterdam, i fan hanno inizialmente pagato tra i 60 e i 200 euro per i loro posti. Una settimana dopo, i biglietti erano ancora disponibili, ma venivano venduti a 735 euro. Negli Stati Uniti, i prezzi dei biglietti per un concerto di Bruce Springsteen sono saliti fino a 5.000 dollari. A volte i prezzi vengono aumentati o vengono aggiunti costi durante il processo di prenotazione, senza che il consumatore sia adeguatamente informato.
Spesso i prezzi dei biglietti non vengono resi pubblici in anticipo, lasciando i consumatori all'oscuro dei costi che dovranno sostenere. La rapida variazione dei prezzi fa leva sulle emozioni delle persone e sulla loro FOMO (ovvero la paura di perdersi qualcosa, come un evento), il tutto in nome dell'avidità di alcune aziende.
A causa della mancanza di trasparenza, i consumatori sono incerti su come organizzare un budget adeguato e finiscono per pagare più del dovuto o a non potersi permettere un biglietto. Questo modello di business sta creando una significativa barriera al diritto delle persone di partecipare alla vita culturale.

Quando i consumatori non sono soddisfatti del modello commerciale di un'azienda, spesso decidono di passare alla concorrenza. Tuttavia, dopo la fusione con Ticketmaster, Live Nation Entertainment è diventata un monopolio nel settore della vendita dei biglietti. Si stima che attualmente controlli il 70% del mercato dei biglietti e delle sale per eventi dal vivo. La pratica ingannevole del dynamic pricing di Live Nation si estende a tutta Europa. Di conseguenza, tutti gli europei finiscono per essere colpiti da questa pratica dei prezzi, indipendentemente dallo Stato membro da cui provengono.
Quando delle aziende detengono un monopolio su un mercato, i consumatori sono costretti ad accettare le condizioni di queste aziende per accedere a quel servizio. Senza la necessaria concorrenza, questi monopoli sono liberi di gonfiare i prezzi quanto vogliono - a scapito dei consumatori - anche quando se si tratta dei più piccoli profitti. Ma soprattutto, questi prezzi esorbitanti impediscono a troppi, tranne che ai più privilegiati della nostra società, di accedere alla ricchezza della nostra cultura.

Il diritto di partecipare alla vita culturale è un diritto umano riconosciuto dalle Nazioni Unite. Tutti devono poter accedere, godere e contribuire alla nostra comune identità culturale. Tutti i consumatori dell’Unione Europea meritano lo stesso trattamento in circostanze simili o uguali!
Il Gruppo S&D ritiene che l'UE debba essere un luogo con solidi standard di protezione dei consumatori per garantire che i suoi cittadini non vengano ingannati o sfruttati. La pratica dei dynamic pricing crea un senso di sfiducia tra consumatori e venditori e porta a disuguaglianze nell'accesso a prodotti, servizi ed esperienze culturali.
Come Gruppo S&D vogliamo maggiore trasparenza.
I consumatori devono essere informati quando si applica il dynamic pricing e devono sapere cosa aspettarsi (ad esempio, quale fluttuazione di prezzo, quanti biglietti vengono venduti a prezzo normale o dinamico, ecc.) Non dovrebbero scoprirlo durante o alla fine della transazione. Gli organismi nazionali di tutela dei consumatori saranno fondamentali per far rispettare questo principio.
Il Gruppo S&D si batterà anche per limitare gli aumenti di prezzo fissando una percentuale massima consentita.

Come Gruppo S&D continueremo a monitorare il dynamic pricing in Europa e a lavorare per garantire una forte protezione dei consumatori.
In primo luogo, vogliamo rendere i consumatori europei consapevoli della logica che si cela dietro al dynamic pricing e dei suoi pericoli.
In secondo luogo, riteniamo che l'Unione Europea debba intervenire per garantire adeguata protezione dei consumatori, richiedendo alle aziende informazioni chiare e sufficienti quando i cittadini europei sono soggetti al dynamic pricing e garantendo che ciò non si traduca in prezzi eccessivi. Per questo, chiediamo alla Commissione Europea di assicurarsi che queste dannose pratiche vengano inserite nel prossimo Digital Fairness Act.
Ci aspettiamo che il Digital Fairness Act completi e migliori tutti gli aspetti rimasti in sospeso dopo l'approvazione delle principali leggi sul digitale nella precedente legislatura. Noi, come Gruppo S&D, chiediamo alla Commissione un forte impegno per la protezione dei consumatori e una legislazione più specifica per affrontare le seguenti problematiche:
- tecniche e pratiche commerciali non etiche legate ai modelli oscuri
- marketing degli influencer sui social media
- progettazione di prodotti digitali che creano dipendenza
- profilazione online
soprattutto per i consumatori e gli utenti più vulnerabili, come i più giovani.