In seguito all’incontro tenutosi oggi a Riyadh, in Arabia Saudita, durante il quale i ministri delle finanze del G20 e i Governatori delle Banche centrali hanno discusso l’opportunità di un trattamento del debito e di azioni a favore dei Paesi più vulnerabili nella lotta al COVID-19, il Gruppo S&D ha espresso il proprio pieno sostegno. Questi sono passi e momenti importanti per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), per la lotta alle disuguaglianze e per fermare e invertire il processo di riscaldamento climatico.

Udo Bullmann, coordinatore S&D in commissione sviluppo, ha dichiarato:

“Accogliamo molto positivamente l’approvazione da parte dei ministri delle finanze del G20 e dei governatori delle Banche centrali (FMCBGs) del Quadro comune per il trattamento dei debiti e l’estensione della sospensione del servizio del debito (DSSI). Questo consente a 73 Paesi di sospendere il servizio di pagamento del debito alla propria controparte creditrice tra i Paesi facenti parte del G20 sottoscrittori dell’accordo di Parigi, fino alla fine del 2020, e se la situazione economica lo richiedesse, fino a giugno 2021.

“L’Ue e i nostri stati membri hanno contribuito in modo strategico all’iniziativa DSSI (Debt Service Suspension Initiative), che rende immediatamente disponibili a 46 Paesi, cinque miliardi di dollari per la spesa sanitaria, economica e sociale, per far fronte alla pandemia.

“Dobbiamo proseguire questo dibattito e assumere misure strategiche aggiuntive. Che nessuno debba essere lasciato indietro, non è solo un principio morale. Abbiamo bisogno di una strategia fatta di azioni concrete di breve e lungo periodo, soprattutto in una fase di picco della pandemia globale COVID-19 come quella che stiamo attraversando. I Paesi più vulnerabili devono essere messi nelle condizioni di concentrare i propri sforzi nella gestione della crisi e dei suoi impatti in termini sanitari, sociali ed economici.

“Dobbiamo assolutamente trovare il modo di evitare che la crisi del debito torni a bussare alla nostra porta ogni decennio. Per prevenire futuri shock, dobbiamo costruire società resilienti, giuste ed egualitarie nei Paesi in via di sviluppo.

“Non possiamo abbandonarli a se stessi, ad annegare nei propri debiti, pretendendo ogni singolo centesimo prima possibile. Sostenerli nella lotta al COVID-19 è un atto dovuto, ma è anche garanzia che la loro ripresa socio-economica non sia a rischio.

“La situazione di crisi è eterogenea e richiede soluzioni pratiche. Se non agiamo subito metteremo in discussione il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile e l’Accordo di Parigi sul clima. Questo priverebbe i Paesi vulnerabili delle già limitate risorse per combattere la povertà, per investire in educazione e in posti di lavoro dignitosi.

“Come europei, abbiamo bisogno di alleati con società ed economie sane per raggiungere gli obiettivi comuni”.

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