Oggi il Gruppo dei S&D, insieme al think tank italiano CeSPI, ha pubblicato il rapporto “Dare forma a un’agenda progressista per la cooperazione allo sviluppo dell’UE: un esame critico degli atti di esecuzione dello strumento NDICI - Europa globale”. Il rapporto esamina l’attuazione del più grande strumento finanziario esterno dell’UE, lo strumento NDICI - Europa globale*, e valuta in che modo i suoi obiettivi e le sue priorità stiano andando a beneficio dei paesi partner.

L’adozione dell’NDICI - Europa globale nel giugno 2021 ha rappresentato una pietra miliare nella politica esterna dell’UE, poiché ha unito la maggior parte degli strumenti esterni dell’UE in un unico strumento per garantire una maggiore coerenza ed efficacia nella risposta dell’UE alle crisi internazionali. Tuttavia, il Parlamento europeo non si pronuncia sull’allocazione dei fondi per specifici paesi, aree tematiche o sulla scelta delle priorità. Il suo ruolo di ispettore è fondamentale per consentire la legittimità democratica dello strumento. La nostra collaborazione con il CeSPI, avviata più di due anni fa, intende rendere i poteri di controllo del Parlamento europeo sulla Commissione una realtà e non un semplice simbolo.

La tempistica del rapporto finale del progetto, che analizza 175 Piani d’azione annuali (PAA) della Commissione europea, è molto rilevante. Con le recenti conclusioni del Consiglio europeo sulla revisione del QFP, è urgente tradurle in stanziamenti specifici per il periodo 2025-27 durante la revisione intermedia dell’NDICI. Questo rapporto offre spunti cruciali che consentiranno una valutazione più approfondita dell’attuale strumento e della sua applicazione pratica, guidandoci così verso una politica progressista più informata ed efficace.

Udo Bullmann, eurodeputato S&D e coordinatore della commissione per lo sviluppo del Parlamento europeo, ha dichiarato:

“Il risultato dello studio del CeSPI è chiaro: nonostante l’allineamento del regolamento NDICI - Europa globale con l’Agenda 2030 e con obiettivi cruciali come lo sviluppo umano e la lotta contro la povertà e le disuguaglianze, un esame dettagliato mostra che queste priorità devono riflettersi nelle iniziative effettive perseguite nei paesi partner.” Le discrepanze osservate tendono a minare l’efficacia dei programmi di sviluppo della Commissione, in particolare per quanto riguarda il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, che dovrebbero essere il fine primario di qualsiasi azione intrapresa in questo quadro. Una revisione dello strumento NDICI dovrebbe essere guidata dall’impatto sullo sviluppo umano delle sue azioni sui vari segmenti della popolazione, in particolare sui più vulnerabili. Se la nuova metodologia viene applicata correttamente, deve anche consentire nuove priorità che portino a un sovvertimento sostenibile dei nostri paesi partner.”

Il rapporto finale è disponibile qui.

*Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale - Europa globale

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Germania
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