Dopo anni di negoziati, il Parlamento europeo e il Consiglio Ue hanno finalmente trovato un accordo per la riforma della rete ferroviaria europea, che mira ad abbattere le differenze tecniche tra Stati membri e che i passeggeri siano in grado di viaggiare tra diverse città europee con un unico biglietto.

Il Quarto pacchetto ferroviario ha due pilastri, uno tecnico e uno politico. Il Parlamento europeo oggi ha votato il pilastro tecnico, e si esprimerà su quello politico entro la fine dell’anno.

L’eurodeputata Inés Ayala, portavoce S&D per il pilastro tecnico, ha detto:

“A differenza delle compagnie aeree o del trasporto stradale, il sistema ferroviario europeo è ancora frammentato a causa della mancanza di interoperabilità transfrontaliera e dei molteplici standard nazionali. Questo fa sì che, per i passeggeri e per i servizi di trasporto merci, pianificare i viaggi sia complicato e più costoso, perché ogni compagnia deve richiedere la certificazione in ogni paese, con un processo molto lungo e costoso. Tutto questo cambierà con le nuove misure votate quest’oggi”.

“Miglioreremo inoltre gli standard di sicurezza dando vita a un sistema di sicurezza cul turale simile a quello che già esiste per l’aviazione: per i macchinisti e il personale viaggiante che svolgono funzioni di sicurezza sarà possibile riportare ogni rischio potenziale in via confidenziale. Il gruppo S&D ha inoltre chiesto che le agenzie nazionali elaborino piani di emergenza in caso di incidenti”.

L’eurodeputato David Sassoli, relatore S&D sulla governance ferroviaria, ha detto:

“Questa riforma era estremamente necessaria. Oggi si conclude un processo che abbiamo iniziato dieci anni fa, ma siamo ancora indietro di vent’anni rispetto alla liberalizzazione del mercato europeo del trasporto aereo. La riforma porterà stabilità al settore in futuro e permetterà di migliorarne la competitività.

“Garantirà inoltre maggiore trasparenza evitando l’utilizzo di finanziamenti pubblici per le attività commerciali, assicurando al contempo il rispetto degli obblighi per il settore pubblico per le linee che non sono redditizie ma che sono di pubblico interesse, in particolare nelle aree rurali”.

L’eurodeputato Ismail Ertug, portavoce S&D per i trasporti, ha aggiunto:

 “Nonostante i progressi positivi raggiunti con il pilastri tecnico e la relazione sulla governance, siamo ancora preoccupati per i diritti sociali dei lavoratori del settore ferroviario. Per quanto la Commissione europea sostenga che nel regolamento sugli oneri di servizio pubblico che è stato negoziato sia stato conservato lo status quo per i diritti sociali, questo non è semplicemente sufficiente, dal momento che nella realtà abbiamo una liberalizzazione dei mercati nell’Ue ancora maggiore che in passato.

“Per noi il trasferimento obbligatorio di personale resta una priorità, e continueremo a batterci per standard sociali più elevati. Nelle prossime settimane la Commissione europea intende dimostrare come i diritti dei lavoratori siano mantenuti all’interno del pilastro politico che sarà votato nel corso di quest’anno. Il gruppo S&D osserverà con attenzione e valuterà se si sarà tenuto conto della dimensione sociale in misura sufficiente”.