Noi rilanciamo. Dopo il ritiro della proposta precedente della Commissione per una nuova direttiva quadro nel 2014, e dopo anni di stallo in Consiglio, l’Europarlamento ha votato e approvato una risoluzione con la quale si chiede di garantire finalmente una cornice legale di respiro europeo per la tutela del suolo, così come già esiste per l’aria e le acque.

La relatrice sulla risoluzione, l’eurodeputata S&D Maria Arena, ha commentato:

“Non possiamo più aspettare per avere una protezione adeguata del suolo nell’Ue, che rappresenta uno degli elementi vitali del nostro ambiente, in quanto fornisce cibo, purifica le acque, assicura la biodiversità e gioca un ruolo centrale nella regolazione climatica. Dobbiamo proteggere i suoli dalle imminenti e crescenti minacce di erosione, desertificazione e inquinamento, in buona misura provocate dall’azione dell’uomo.

“Con questa relazione, vogliamo affermare chiaramente che è giunto il momento che la Commissione e gli stati membri capiscano che il modo migliore per proteggere il nostro suolo è superare la prassi frammentaria delle misure nazionali, per abbracciare un approccio armonizzato e coerente di respiro europeo.

“La protezione dei suoli europei dovrebbe contenere anche delle definizioni comuni, criteri e obiettivi che garantiscano che il suolo sia utilizzato in modo sostenibile, adottando pratiche di decontaminazione, limitando l’impermeabilizzazione dei terreni e rigenerando quelli degradati, restituendo così al suolo le caratteristiche di biodiversità e capacità regolatrice del clima che gli sono proprie. Infine, ma non certo per importanza, dovremmo essere certi che l’Ue non contribuisca al deterioramento dei terreni dei Paesi terzi.

Jytte Guteland, coordinatrice S&D in commissione ambiente, ha dichiarato:

“Non possiamo più permetterci di ignorare la sostenibilità dei terreni. Misure nazionali isolate, frammentate e scoordinate non sono e non saranno in grado di porre rimedio al loro costante degrado.

“Il Green Deal europeo ha fatto della protezione del suolo una delle proprie priorità, perché senza la giusta protezione, semplicemente non riusciremo a centrare i nostri obiettivi, vale a dire zero inquinamento, stop alla perdita di biodiversità e neutralità climatica. Non possiamo permetterci nemmeno di tralasciare un ecosistema che ospita un quarto della nostra biodiversità ed è il secondo pozzo di carbonio sulla Terra.

“La protezione dei suoli è una questione orizzontale, e quindi va presa in considerazione in tutte le nostre politiche di settore. La politica agricola ha incoraggiato troppo a lungo pratiche non pienamente rispettose dell’equilibrio degli ecosistemi e dei cicli naturali. Se vogliamo dimostrare serietà nel proteggere la salute e l’ambiente, l’Ue deve essere coerente e assumere un approccio coordinato in materia di gestione dei suoli, delle acque, dell’aria, della biodiversità e del clima”.

 

 

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