Domani il Parlamento europeo voterà la sua posizione sulla nuova legislazione europea che si propone di migliorare significativamente i diritti sociali e sindacali dei lavoratori delle piattaforme come Uber, Deliveroo, Helpling e simili. Allo stesso tempo, mira a proteggere i veri lavoratori autonomi e i "buoni" datori di lavoro. 

Nel dicembre 2022, la commissione parlamentare per l'occupazione e gli affari sociali ha raggiunto un accordo ambizioso, negoziato dalla nostra vicepresidente Elisabetta Gualmini e adottato da un'ampia maggioranza dei membri della commissione. I S&D invitano tutti i membri di questo Parlamento a ribadire i termini questo accordo domani. Così facendo, il Parlamento sarà pronto ad avviare i negoziati con gli Stati membri dell'UE. Il tempo è  cruciale. Questa importante legislazione dovrebbe essere completata prima della fine di questa legislatura.

Elisabetta Gualmini, eurodeputata e relatrice del Parlamento europeo sulla nuova legislazione UE per il miglioramento delle condizioni di lavoro dei lavoratori della gig economy, ha dichiarato:

“Invito tutti a compiere un passo storico domani e a unire le forze per proteggere un accordo ambizioso, lungimirante ed equilibrato che è stato raggiunto dalla Commissione parlamentare per l'occupazione e gli affari sociali poco prima della fine dell'anno scorso. Sotto l'enorme pressione delle piattaforme, questo accordo viene ora messo in discussione da singoli membri del Parlamento. Non dobbiamo cedere alle pressioni aggressive delle grandi aziende digitali. Dobbiamo proteggere i lavoratori dagli abusi dei giganti del web.

"Il nostro accordo garantisce una corretta classificazione dell'occupazione, basata sulle effettive condizioni di lavoro e sulla trasparenza degli algoritmi che non possono rimanere nascosti. Garantisce che i sindacati e i rappresentanti dei lavoratori possano contrattare collettivamente le condizioni di lavoro della piattaforma. Fa ricadere l’onere della prova sullo status occupazionale a carico delle piattaforme.”Non ci sarà nessuna riclassificazione automatica dei lavoratori.

"Inoltre, il nostro accordo garantisce l'autonomia, la libertà e la flessibilità dei lavoratori autonomi. Protegge altresì i datori di lavoro corretti e previene la concorrenza sleale. Evita la disumanizzazione del mercato del lavoro garantendo la supervisione e le interazioni umane, in modo che le macchine non possano licenziare le persone o spiarle. È un accordo veramente buono e dovremmo ribadirlo domani.”

Agnes Jongerius, eurodeputata e portavoce S&D per l'occupazione e i diritti sociali, ha dichiarato: 

“Ogni lavoratore detiene diritti lavorativi e sociali: retribuzione equa, previdenza sociale, congedi per malattia e partecipazione alla contrattazione collettiva. È tempo di cambiare le carte in tavola della gig economy e fare il possibile affinché che questo modello di mercato del lavoro, spesso basato sullo sfruttamento, non si diffonda in altri settori lavorativi. Se non agiamo per proteggere le persone più vulnerabili dell'economia oggi, rischiamo che il lavoro precario si diffonda ovunque domani.

Siamo stati la forza trainante per l'approvazione di leggi europee che proteggono adeguatamente tutti i lavoratori, anche quelli che lavorano attraverso le app. Questa è una delle principali sfide dell'era digitale. Oggi, oltre 28 milioni di persone nell’Unione europea lavorano tramite piattaforme di lavoro digitali e Si prevede che nel 2025 il loro numero raggiungerà i 43 milioni.”

Nota ai redattori:

I lavoratori su piattaforma utilizzano un'app o un sito web per offrire servizi in cambio di un compenso economico. Questo tipo di lavoro è attualmente presentato da molte piattaforme come una forma di impiego non standard. Pertanto, i diritti sociali e del lavoro delle persone che lavorano tramite app e siti web non sono sanciti dalla legislazione standard sul lavoro, il che lascia molti lavoratori online meno tutelati rispetto ai lavoratori offline. Inoltre, crea una concorrenza sleale tra le aziende della gig economy e quelle tradizionali.

L'obiettivo principale della nuova normativa, la direttiva per il miglioramento delle condizioni di lavoro nelle piattaforme a chiamata, è quello di sancire una presunzione relativa del rapporto di lavoro nel diritto dell'UE. Ciò significa che i lavoratori delle piattaforme sono in linea di principio lavoratori subordinati, con tutti i diritti applicabili. Se le aziende della piattaforma non sono d'accordo, spetta a loro dimostrare il contrario.

Eurodeputati coinvolti
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Italia
Capo delegazione
Coordinatrice
Paesi Bassi
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