Pittella con il premier svedese Löfven: un'Europa sociale e responsabilità condivise sui migranti in cima alle priorità dei progressisti

Il presidente del gruppo SaD Gianni Pittella e il capo della delegazione svedese del gruppo S&D Marita Ulvskog hanno avuto oggi un fruttuoso incontro con il primo ministro svedese Stefan Löfven, la ministra del Lavoro Ylva Johansson e la ministra per gli Affari europei  Ann Linde.

Dopo l'incontro, il presidente del gruppo S&D Gianni Pittella ha dichiarato:

"La Svezia è un esempio concreto per il resto dell'Ue per il suo impegno verso la solidarietà, I diritti sociali e il suo approccio politico equilibrato e costruttivo.

"Non sono sorpreso di essere cosi' tanto d'accordo con Löfven sulla necessità di andare oltre il sistema di Dublino e di creare un sistema di ricollocamenti permanente a livello Ue, in cui gli Stati membri, includi i paesi di Visegrad, si assumano responsabilità e dimostrino solidarietà in merito alla questione dei rifugiati. Il Parlamento europeo e tutti i governi responsabili devono presentare delle proposte concrete che possano finalmente risolvere lo stallo in cui ci troviamo.

"Sul Regno Unito, concordiamo sul fatto che la famiglia progressista non debba mirare a una Brexit 'soft' o dura, ma a una Brexit giusta ed equa. I negoziati dovrebbero partire solo dopo la formalizzazione dell'articolo 50 e occorre evitare accordi bilaterali tra il Regno Unito e i singoli Stati membri. Siamo inoltre concordi sul fatto che non si puo' prendere in considerazione alcun passo indietro rispetto alle quattro libertà fondamentali. L'Europa non è un 'menu à la carte', in cui chi vuole puo' scegliere cosa prendere e cosa no".

Il capo delegazione svedese del gruppo S&D, Marita Ulvskog, ha aggiunto:

"Sul pilastro sociale, chiediamo alla Commissione di tener fede alle proprie promesse e lavorare alla costruzione di un'Europa veramente 'sociale'. La direttiva sui lavoratori distaccati è cruciale a tal proposito. Stiamo lavorando al raggiungimento di un compromesso equo che garantisca il principio di 'stessa paga per lo stesso lavoro', ma anche per garantire il diritto dei lavoratori distaccati di accedere all'intero mercato europeo. Non possiamo permetterci bassi standard in paesi di successo come la Svezia. Non è un confronto tra Est e Ovest: qui stiamo parlando di ridurre le differenze e il gap promuovendo i diritti sociali di tutti”.