Il Parlamento approva un pacchetto di proposte per combattere le frodi sulle carte di credito e i pagamenti online

La commissione Libertà civili, giustizia e affari interni del Parlamento europeo ha dato oggi l’ok a una serie di proposte per combattere le frodi e la contraffazione delle carte di credito. La nuova legge coprirà anche altri pagamenti non in contanti come addebiti diretti, pagamenti attraverso il cellulare o transazioni che coinvolgono valute virtuali.

L'eurodeputata del gruppo S&D e negoziatrice del Parlamento per le nuove regole, Sylvia-Yvonne Kaufmann dichiara:

“La digitalizzazione ha cambiato completamente il modo in cui paghiamo i beni che acquistiamo. Usiamo il contante sempre meno, utilizzando invece carte di credito e altre forme di pagamento. Ciò rende le nostre vite più convenienti ma comporta anche un enorme aumento dei casi di frode e contraffazione. Sebbene a livello Ue manchino cifre precise, la Commissione europea stima che il costo annuale delle frodi con pagamenti non in contanti sia di circa 2 miliardi di euro. Si tratta di una somma enorme che rischia di aumentare con la crescita degli acquisti online e con metodi di pagamento senza contatto.

“Le regole attualmente in vigore sono del 2001 e non affrontano gli sviluppi tecnologici che hanno avuto luogo da allora, come l'uso delle valute virtuali. Queste nuove proposte aiuteranno a risolvere questo gap e forniranno maggiori protezioni per le vittime della criminalità informatica. Siamo riusciti a rafforzare le proposte avanzate dalla Commissione europea. Abbiamo aumentato il livello di assistenza fornito alle vittime di frodi non in contanti, tenendo conto degli effetti a catena. Abbiamo anche incluso proposte per facilitare la segnalazione di reati, compresa la creazione di sistemi nazionali di segnalazione online delle frodi, nonché il coinvolgimento di Eurojust ed Europol nello scambio di informazioni sulla criminalità transfrontaliera.

“Noi spingeremo per rendere operative queste leggi il più rapidamente possibile e garantire cosi’ che i consumatori europei siano meglio protetti”.