Il gruppo S&D sul pacchetto sul tax ruling della Commissione: “Un primo passo positivo, ma occorre fare di più per la piena trasparenza”

Oggi la Commissione europea ha presentato un primo pacchetto di misure per aumentare la trasparenza fiscale nell’Ue. Comprende tra le altre cose l’obbligo per gli stati membri di scambiare automaticamente , a partire dal 2016, le informazioni riguardanti i tax ruling di dimensioni transnazionale che questi hanno concesso alle aziende.

La lotta alla frode e all’elusione fiscali è da tempo un’assoluta priorità per il gruppo S&D, che ha pubblicato diverse relazioni con chiari appelli per una maggiore giustizia fiscale (#TaxJustice). Nel febbraio del 2012 abbiamo inoltre elaborato una relazione sul ‘tax gap’, che ha messo in evidenza come ogni anno l’elusione fiscale, la frode fiscale e la pianificazione fiscale aggressiva causino la perdita di un miliardo di euro. 

Commentando il pacchetto di misure fiscali della Commissione, il presidente S&D Gianni Pittella ha affermato:

“La Commissione europea ha compiuto un primo passo positivo per difendere i diritti dei cittadini europei dalla frode e dall’evasione fiscali. Il nostro obiettivo è prevenire altri casi come #LuxLeaks in futuro, che rimangono moralmente inaccettabili ma legalmente permessi. La trasparenza è un primo passo ma ora dobbiamo far sì che queste pratiche moralmente inaccettabili diventino reati perseguiti e puniti per legge.

"Much remains to be done: Socialists and Democrats will fully commit in order to get the country-by-country reporting and the Common Consolidated Corporate Tax Base (CCCTB) included in the second package to be announced by the Commission."

“Rimane ancora molto da fare: i Socialisti e Democratici si impegneranno per includere nel secondo pacchetto che sarà annunciato dalla Commissione la trasmissione di informazioni paese per paese e una base imponibile consolidata comune per le imprese (il CCCTB, Common Consolidated Corporate Tax Base).

L’eurodeputato Peter Simon, coordinatore S&D nella commissione speciale del Parlamento europeo sul Tax ruling, ha dichiarato:

“Nella commissione speciale sul tax ruling, i Socialisti e Democratici assicureranno che venga accresciuta la trasparenza su questa pratica. Occorre indagare scrupolosamente sulla giungla dell’evasione fiscale incoraggiata dagli stati per garantire che vengano alla luce tutti i modelli fiscali controversi. I risultati del lavoro della commissione saranno poi parte della relazione della mia collega eurodeputata Anneliese Dodds, che preparerà un pacchetto di misure per un sistema europeo di tassazione delle società più equo. La trasparenza da sola non è sufficiente, occorre che le pratiche illegittime diventino illegali”.

L’eurodeputata Elisa Ferreira, coordinatrice S&D per gli Affari economici e correlatrice del rapporto TAXE, ha aggiunto:
 
“Sono felice di vedere che la pressione che abbiamo esercitato sulla Commissione perché progettasse un sistema obbligatorio e centralizzato per lo scambio di informazioni sul tax ruling abbia finalmente dato i suoi frutti. È una mossa positiva, ma occorre fare di più, in particolare per garantire piena trasparenza sui tax ruling presenti e su quelli passati ancora in vigore, e per affrontare il problema della mancanza di informazioni sulle ‘persone fisiche’ (individui piuttosto che organizzazioni). Provo però rammarico per il fatto che la Commissione non abbia colto l’opportunità per presentare una serie di proposte per una definizione comune europea dei paradisi fiscali e per la creazione di una black list delle imprese che evadono il fisco e di coloro che le consigliano".

 L’eurodeputata Anneliese Dodds, correlatrice per gli Affari economici e monetari della relazione ‘Trasparenza, coordinamento e convergenza per le politiche fiscali delle aziende nell’Unione', ha concluso:

“Sono lieta di constatare che la pressione del nostro gruppo ha portato a risultati concreti. È ora che i vaghi appelli in difesa della ‘riservatezza commerciale’ non blocchino più l’accesso degli ispettori fiscali alle informazioni essenziali, ed è una grande notizia il fatto che ora le informazioni sul cosiddetto tax ruling saranno scambiate automaticamente tra le amministrazioni. Inoltre, la Commissione riconosce i benefici potenziali della trasmissione di informazioni paese per paese per le multinazionali, della creazione di un numero di un codice identificativo fiscale europeo, dell’appoggio europeo al progetto anti-Beps (base erosion and profit shifting) dell’Ocse e della rivitalizzazione dei lavori per creare una base imponibile consolidata comune per le imprese. Tuttavia occorre fare molto di più per combattere la frode fiscale. Il tempo stringe e bisogna decidere quali misure extra dovranno far parte di un pacchetto addizionale che la Commissione dovrà presentare entro l’estate".

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