Il gruppo S&D critica la lista proposta dei settori a rischio ‘carbon leakage’: “E’ irrealistica”

L’attuale lista di settori da proteggere dalla concorrenza sleale nel Sistema Ue di scambi di quote di emissioni (Ets) non sarà più in vigore a partire dalla fine dell’anno e si deve adottare una nuova lista per il periodo 2015-2020.

Il gruppo di Socialisti e Democratici al Parlamento europeo è d’accordo con l’idea generale per cui la lista dei settori a rischio ‘carbon leakage’* sia necessaria, ma deve essere fatta in modo trasparente e sulla base di dati realistici. Inoltre, la lista proposta dalla Commissione è più corta del necessario. E’ questo il motivo per cui il gruppo S&D ha votato oggi a favore di una risoluzione che chieda alla Commissione di avanzare una proposta più realistica e trasparente.

Il portavoce S&D sul clima, l’eurodeputato Matthias Groote, afferma:

"Quasi tutti i settori industriali sono al momento un’eccezione al sistema generale e questo mette a repentaglio l’Ets. La lista deve essere realistica. La valutazione di impatto della Commissione afferma chiaramente che il prezzo del carbonio fino al 2020 non sarà più alto di 16,5 euro per tonnellata di Co2, eppure la proposta attuale è basata sui 30 euro a tonnellata. La Commissione contraddice se stessa!

"Purtroppo la lista adottata oggi con una maggioranza di centrodestra non è equa per le industrie che stanno investendo in innovazione e soluzioni sostenibili. Alla fine, si tratta di cittadini che stanno pagando i costi per una sovra-concessione di quote.

"Inoltre, l’intero processo che ha portato alla lista è stato troppo lento e non trasparente. La valutazione di impatto dovrebbe essere resa pubblica. L’Ue è responsabile verso le industrie, ma prima di tutto è responsabile verso i cittadini europei”.

Nota

*Il “Carbon leakage” si riferisce al rischio per cui alcune imprese possano trasferire la produzione in paesi terzi dove ci sono meno restrizioni sulle emissioni di gas serra. Per assicurare la competitività delle industrie all’interno dell’Ets, la produzione di quei settori giudicati a rischio di ‘carbon leakage’ riceve un più alto numero di quote gratuite.