Il mondo si trova ad affrontare nuove sfide come il cambiamento climatico, l’emigrazione e la sicurezza. E’ in questo contesto che la commissione Sviluppo del Parlamento europeo ha deciso oggi di approvare una serie di priorità per la revisione dell’‘European Consensus on development’.

La revisione dell’European Consensus on Development arriva in un momento adatto per fissare le linee guida che serviranno da quadro per le politiche europee sullo sviluppo negli anni a venire. La risoluzione del Parlamento europeo servirà da base per i negoziati con le istituzioni Ue.

Il portavoce del gruppo S&D sulle politiche di sviluppo e co-relatore Norbert Neuser dichiara:

“Sono veramente felice del fatto che la risoluzione sia stata adottata con una larga maggioranza. Questo rafforzerà la nostra posizione nei confronti della altre istituzioni Ue.

“E’ di massima importanza per noi che, nel far fronte alle attuali sfide, la direzione principale per la cooperazione allo sviluppo resti l’eradicazione della povertà, dare alle persone l’opportunità di vivere in pace, dignità e prosperità”.

La presidente della commissione Sviluppo, l’eurodeputata S&D Linda McAvan aggiunge:

“Il Consensus on Development dovrebbe essere un pilastro chiave della strategia di relazioni esterne dell’Ue e dei suoi Stati membri per raggiungere uno degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, quello che fissa la fine della povertà e delle diseguaglianze entro il 2030. E’ chiaro che abbiamo una diversa scala di priorità e di problematiche rispetto al passato, ma dobbiamo dire con chiarezza che il ruolo delle politiche di sviluppo è prima di tutto quello di combattere la povertà, aggredendo le cause alla radice di sfide globali come l’immigrazione e l’instabilità.

"Se vogliamo fare progressi reali rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile, occorre che troviamo un accordo su come vogliamo porre fine alle diseguaglianze e proporre nuovi e radicali programmi in aree come la giustizia fiscale, trovando nuove risorse per finanziare lo sviluppo. Nell’era della Brexit e con Trump alla Casa Bianca che ha tagliato gli aiuti Usa per la salute sessuale e riproduttiva, l’Ue deve fare da guida nella promozione di una politica di sviluppo che lotti per porre fine alle discriminazioni di genere e sostenga i diritti riproduttivi. Vogliamo un Consensuns che fissi un percorso progressista verso la fine della disuguaglianza e che non lasci nessuno indietro”.

La risoluzione sarà votata alla sessione plenaria di Strasburgo del 13 febbraio.