Nella stesura della relazione che considera i risvolti e gli standard etici dell’intelligenza artificiale, il Gruppo S&D ha giocato un ruolo trainante nel definire la posizione del Parlamento europeo e le richieste su come l’AI debba essere sviluppata, implementata e utilizzata in Europa

I membri dell’Europarlamento oggi hanno dibattuto e votato su come garantire un’intelligenza artificiale più sicura e affidabile in Europa, tema sul quale l’Assemblea esprimerà il proprio voto il 20 ottobre 2020. In alcune relazioni collaterali, anch’esse in agenda questa settimana, il Parlamento chiede un sistema efficace di garanzia della proprietà intellettuale per i creatori e un accesso alla giustizia rapido e garantito per cittadini e consumatori.

Ibán Garcia Blanco, relatore S&D sulla cornice etica dell’intelligenza artificiale, ha dichiarato:

“In Europa abbiamo l’opportunità di stabilire le regole del gioco per non avere brutte sorprese in fatto d’intelligenza artificiale. Ora è il momento di definire standard vincolanti in Europa sullo sviluppo, l’implementazione e l’uso in forma etica dell’AI, e per fare dell’Ue il soggetto leader in quest’ambito. Dato che l’intelligenza artificiale sta guadagnandosi gradualmente una parte sempre più significativa nella nostra vita quotidiana, contribuendo a dare forma a cambiamenti sostanziali nel mercato del lavoro e persino nelle relazioni tra le persone, è evidente che vi sono sia opportunità da cogliere, sia rischi da gestire. Dobbiamo rendere l’AI più affidabile per i cittadini, evitando discriminazioni o pregiudizi intrinseci agli algoritmi a qualsiasi stadio del loro processo. Se non agiamo ora, rischiamo di non riuscire a proteggere i diritti fondamentali e a escludere le discriminazioni da queste tecnologie. Quando si tratta di proteggere i diritti fondamentali e garantire parità di trattamento e sicurezza per tutti, non ci possono essere scorciatoie nell’Unione europea”.

Tiemo Wölken, coordinatore S&D per gli affari legali, ha dichiarato:

“Nello sviluppo, l’implementazione e l’uso delle tecnologie d’intelligenza artificiale nell’Ue, dobbiamo centrare il giusto equilibrio tra la protezione dei cittadini e la riscossione della loro fiducia da un lato, e lo stimolo all’innovazione e al progresso tecnologico dall’altro. Riteniamo che un approccio basato sul rischio come quello auspicato dal Gruppo S&D, sia una cornice legale di obbligazioni per le tecnologie ad alto rischio potenziale in termini etici, che va nella direzione giusta, focalizzandosi su importanti questioni come l’amministrazione, il diritto di ricorso legale e la protezione degli informatori. Vogliamo un maggior coordinamento tra gli stati membri per identificare e monitorare le tecnologie ad alto rischio, ma anche che gli stati e l’Ue lavorino insieme per investire di più in ricerca, per lo sviluppo e la promozione di soluzioni fondate sull’AI che portino benefici sociali. La posizione del Parlamento europeo rappresenta un atteggiamento cauto, ma determinato a fare dell’Ue l’avanguardia e l’esempio a livello mondiale per un sistema normativo fondato su valori etico-sociali, anziché su considerazioni e interessi di natura puramente economica”.

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