Oggi il Parlamento europeo ha votato in sessione plenaria la relazione per l’implementazione e il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite. Più di 190 leader mondiali hanno assunto l’impegno di perseguire questi obiettivi per porre fine alla povertà, combattere le disuguaglianze e l’ingiustizia, proteggere l’ambiente e contrastare i cambiamenti climatici. Ciò significa che si richiedono azioni concrete dentro e fuori l’Unione europea.

 

I Socialisti e Democratici desiderano che gli Obiettivi di sviluppo sostenibile siano adottati come la cornice ideale di tutte le politiche dell’Unione europea, ma perché ciò avvenga, è imperativo sostituire il paradigma della crescita macroeconomica con indicatori di benessere ambientale e umano. Questo significa altresì, che il metodo di lavoro della Commissione europea e del Parlamento, debba essere modificato in funzione del raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile come massima priorità. 

L’eurodeputata Elly Schlein, negoziatrice S&D all’interno della commissione sviluppo, ha commentato: 

“L’Agenda 2030 è il punto chiave per mettere al sicuro un futuro sostenibile per tutti e l’Unione Europea dovrebbe ricoprire un ruolo di primo piano in questo percorso. Per farlo però, è necessario che la strategia europea complessiva, interna ed esterna, sia allineata agli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, sia in Europa, sia nei Paesi in via di sviluppo. 

“Questo implica necessariamente anche una revisione e un adattamento del Quadro finanziario pluriennale europeo (i sette anni del bilancio UE) e del Semestre europeo (lo strumento di coordinamento economico e fiscale dell’UE), affinché facciano propri gli SDG. Dobbiamo continuare a combattere l’evasione e l’elusione fiscale per aumentare la disponibilità di risorse da destinare all’implementazione dell’Agenda 2030. Queste sono le nostre priorità, e si trovano fedelmente rappresentate nella relazione votata oggi”. 

L’europarlamentare, Karin Kadenbach, negoziatrice S&D nella commissione salute e ambiente, ha dichiarato: 

“Vogliamo che l’UE conduca la transizione verso un’economia a basse emissioni, che promuova la biodiversità e faccia un uso efficiente e oculato delle risorse. Per opporci alle tendenze neoliberiste che divaricano le disuguaglianze ed esauriscono le risorse naturali, dobbiamo mettere in campo dei nuovi modelli di consumo e di produzione: il pacchetto per un’Economia Circolare negoziato dal nostro gruppo ne è un primo buon esempio. 

“La salute è un punto cruciale di questa strategia, poiché rappresenta sia un risultato da perseguire, sia un indicatore di progresso all’interno dell’intera Agenda 2030. Le disparità tra le popolazioni che vivono in Paesi più solidi e quelle che invece vivono in contesti più fragili e vulnerabili vanno ridotte e colmate, così come quelle all’interno dei Paesi stessi. 

“Abbiamo bisogno del contributo di tutti per compiere questa giusta transizione, ed esortiamo quindi la Commissione a lavorare e collaborare con gli stakeholder di ogni livello. Questo è il primo passo per costruire una società più giusta per tutti, a prescindere dal luogo in cui vivano. L’UE dovrebbe rappresentare un nuovo modello di società giusta e sostenibile e farsene portatrice a livello globale”.