Oggi il Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi ha pubblicato Mauritius Leaks, un dossier che rivela come le società multinazionali, con l'aiuto dello studio legale Conyers Dill & Pearman e altri importanti studi di consulenza fiscale, riescano ad eludere il fisco in Africa, Asia, Oriente Medio e Americhe, attraverso scappatoie legali, regimi fiscali opachi e il treating shopping*.

Commentando la notizia, Jonás Fernandez, eurodeputato S&D e portavoce del Gruppo per gli affari economici, ha dichiarato:

“È esecrabile che le grandi società occidentali sfruttino regimi fiscali poco trasparenti privando alcuni dei Paesi più poveri del mondo di un equo contributo fiscale sugli enormi profitti che realizzano, risorse di cui quei Paesi hanno disperatamente bisogno per provvedere all’istruzione, alla sanità e alle infrastrutture. Ancora una volta siamo testimoni di come i grandi studi legali e di consulenza fiscale, riescano a sfruttare o ad aggirare le convenzioni internazionali a favore delle grandi società multinazionali e a spese dei cittadini. È chiaro da tempo quanto sia imprescindibile dotarsi di normative più stringenti e un sistema di controllo più puntuale, per dare un giro di vite decisivo ai crimini fiscali.

Mauritius Leaks, solo l'ultimo di una lunga serie di scandali fiscali e finanziari di cui siamo stati testimoni negli ultimi anni, dimostra quanto sia importante portare avanti e incentivare il lavoro d'indagine del Parlamento europeo, e istituire una subcommissione in materia fiscale che proponga misure e normative aggiornate per combattere il crimine fiscale. Assume altresì carattere d'urgenza l'aggiornamento dei criteri d'individuazione dei paradisi fiscali e della lista nera. Noi, come Socialisti e Democratici, continueremo a esercitare tutta la pressione di cui siamo capaci, affinché la Commissione europea e gli stati membri s’impegnino in modo sempre più incisivo contro i reati fiscali”.

*Il treating shopping, pratica nota con l'espressione “abuso di convenzioni”, rappresenta una particolare forma di elusione fiscale internazionale. È attuata attraverso lindebito utilizzo delle convenzioni bilaterali contro le doppie imposizioni sui redditi e consiste nell’ottenimento, da parte del contribuente fiscalmente residente in uno Stato contraente, di un indebito risparmio fiscale attraverso l’applicazione di un regime convenzionale non spettante. Nello specifico, lo schema che consente di ottenere un indebito risparmio fiscale, si concretizza nell’inserimento di una o più società di comodo, denominate conduit company, tra il Paese di origine del reddito (Paese fonte) e quello in cui risiede il destinatario finale (beneficiario effettivo), facendo in modo che i flussi di capitale seguano un percorso che consenta lo sfruttamento delle migliori condizioni fiscali.

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