Ci siamo sganciati dalla proposta iniziale di ordinaria amministrazione della Commissione, per confezionare un testo più progressista ed efficace che aiuti gli agricoltori a competere a livello locale e globale e garantire alti standard di qualità e sicurezza alimentare di caratura europea. La CAP sarà anche uno dei mezzi decisivi per il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050. Per questo, abbiamo previsto una revisione nel 2025, per aggiornare gli obiettivi sociali, climatici e ambientali che la Commissione europea fisserà attraverso il Green Deal, le Strategie per la biodiversità e il programma Farm to Fork.

Eric Andrieu, relatore per la Normativa dell’Organizzazione comune dei mercati (CMO), membro del Gruppo S&D, ha dichiarato:

“Il nostro obiettivo principale era quello di creare un meccanismo efficace per prevenire e gestire meglio le crisi agricole. È fondamentale che gli agricoltori possano godere di una fonte d’entrata equilibrata e stabile che li accompagni nella transizione.

“È tempo di smentire il falso messaggio che i mercati si autoregolano. La Commissione europea deve essere più responsabile e svolgere pienamente il proprio ruolo di regolatrice del settore agricolo e, parallelamente, del settore finanziario dei mercati agricoli. La Commissione deve collaborare di più con le autorità di regolamentazione finanziaria, ma anche con i regolatori di altri settori, con particolare riferimento a quello energetico.

“Per quanto riguarda ciò che la stampa ha chiamato ‘veggie-dossier’, vale a dire l’uso di termini che richiamano la carne per prodotti a base vegetale, il Parlamento europeo si è rivelato molto diviso tra i sostenitori della carne e quelli del vegetariano. Abbiamo trovato una soluzione equilibrata che fornisca ai consumatori un’informazione corretta e al contempo tratti i settori della carne e delle proteine vegetali in modo giusto.

“In merito all’etichettatura del vino, i valori nutrizionali del vino e la lista degli ingredienti, ora sarà più dettagliata e specifica per aumentare il livello di consapevolezza dei consumatori.

“Se vogliamo raggiungere il 25% di terreni da agricoltura biologica entro il 2030, così come stabilito dal Programma Farm to Fork, è nostro compito sostenere gli agricoltori e garantire un livello di prezzo superiore ai costi di produzione, per permettere loro di compiere una transizione quanto più fluida possibile verso metodi di coltivazione che prevedano un minor utilizzo di pesticidi.

“I Socialisti e Democratici hanno quindi richiesto e ottenuto di riaprire la discussione sull’intera riforma, nonostante il voto inziale della commissione agricoltura.

“Grazie alla nostra squadra di negoziatori siamo riusciti a compiere passi avanti decisivi in tutte tre le normative.

“Nella normativa dell’Organizzazione comune dei mercati (CMO), abbiamo garantito il potenziamento delle misure di gestione delle crisi di mercato e una maggior trasparenza lungo tutta la filiera. Nel Regolamento orizzontale abbiamo difeso e conservato la dimensione europea della PAC. Infine, nel regolamento del Piano strategico, siamo riusciti a salvaguardare e valorizzare la sostenibilità sociale, economica e ambientale del settore, allineando la PAC con gli obiettivi fissati dal Green Deal.

“Ora, come Socialisti e Democratici, siamo pronti ad accogliere le sfide delle strategie Farm to Form e per la biodiversità, con le quali non s’intende sostituire la PAC, ma bensì offrire un sostegno per rendere più resilienti gli undici milioni di agricoltori europei contro qualsiasi altra crisi sanitaria potenziale, e più competitivi per accompagnarli verso il raggiungimento dei nostri obiettivi comuni”.

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