In seguito alle rivelazioni dei Pandora Papers, il maggior archivio di documenti riservati su capitali e movimenti offshore di sempre, e a una serie di articoli pubblicati dal Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi che riportano gli affari di più di cento miliardari e leader mondiali, i Socialisti e Democratici del Parlamento europeo chiedono un giro di vite sugli abusi fiscali. L’Ue deve passare alla maggioranza qualificata in Consiglio in materia fiscale, riformare il Codice di condotta sulla tassazione delle imprese, adottare criteri più stringenti per l’individuazione dei paradisi fiscali e robuste sanzioni, e garantire maggior trasparenza per combattere i reati fiscali e l’elusione in modo più efficace. Questo mercoledì il Parlamento europeo discuterà e voterà una relazione per contrastare le pratiche fiscali abusive, confezionata dall’eurodeputata Aurore Lalucq, portavoce S&D in materia di fisco.

Iratxe García Pérez, presidente del Gruppo S&D, ha dichiarato:

“Mentre cerchiamo di trovare il modo per pagare la ripresa dalla pandemia, i Pandora Papers rivelano le ombre del sistema finanziario. Mentre alcune delle persone più ricche del mondo pagano tasse bassissime o non ne pagano, noi perdiamo migliaia di miliardi di euro a causa dell’elusione e dell’evasione fiscale, soldi indispensabili per combattere le disuguaglianze nelle nostre società e per costruire un futuro migliore. Quest’ingiustizia deve finire. Noi chiediamo da tempo di passare alla maggioranza qualificata in Consiglio sulle questioni in materia fiscale".

Jónas Fernandez, eurodeputata S&D e portavoce per gli affari economici e monetari, ha commentato:

“I Pandora Papers hanno provato ancora una volta che la lotta contro il riciclaggio di denaro e l’elusione fiscale potrà essere efficace solo se aumentiamo la trasparenza. Le complesse strutture proprietarie degli elusori fiscali nei sistemi finanziari compiacenti, gli evasori fiscali e i riciclatori di denaro prosperano grazie alla segretezza. Dobbiamo sapere chi sono realmente i proprietari delle società e dei trust, e i loro movimenti; per questo proponiamo di continuare ad aumentare l’accesso pubblico all’informazione riguardante i proprietari delle società e dei trust. Abbiamo già stabilito questi standard per le imprese Ue, ma ora dobbiamo estenderli anche alle società extra Ue. Una società di comodo nelle Isole Vergini Britanniche non dovrebbe poter acquistare proprietà nell’Ue senza rivelare il proprietario effettivo.

“Lo scambio d’informazioni tra le unità d’intelligence finanziaria che tracciano i movimenti e le transazioni sospette devono essere potenziate. Noi lavoreremo alle recenti proposte della Commissione per assicurarci che la nuova autorità anti riciclaggio possa davvero migliorare la cooperazione e la capacità investigativa.

“Noi continueremo a spenderci per una miglior regolamentazione e vigilanza di tutti gli intermediari come i gestori dei patrimoni, gli stuti legali, le agenzie che costituiscono società, i commercialisti, e di tutte quelle entità che progettano e rendono possibili le complesse architetture proprietarie nei paradisi fiscali per nascondere le grandi ricchezze e gli asset alla vigilanza pubblica. Dobbiamo porre fine all’impunità”.

Aurore Lalucq, eurodeputata S&D e portavoce in materia di fisco, autrice della relazione sulle pratiche fiscali abusive al voto del Parlamento europeo questa settimana, ha dichiarato:

“I Pandora Papers hanno mostrato nuovamente e in modo scioccante il ruolo centrale dei paradisi fiscali nelle operazioni sottotraccia del sistema finanziario globale che permettono alle persone più ricche di nascondere grandi ricchezze ed eludere i propri doveri fiscali. Mi auguro che i Pandora Papers siano poderosi a sufficienza per dare la sveglia ai leader Ue e alla Commissione e spingerli all’azione. Il maggior strumento a disposizione dell’Ue per combattere le pratiche fiscali abusive, il Codice di condotta per la tassazione delle imprese, deve essere riformato con urgenza e reso più incisivo”.

“Nella mia relazione esortiamo i leader Ue a rendere efficace la lista Ue dei paradisi fiscali, prevedendo un livello minimo per stabilire cosa possa essere considerato un paradiso fiscale e severe sanzioni. Questo è l’approdo della nostra proposta sul FATAL, il Quadro sulla pianificazione fiscale aggressiva e le aliquote basse”. Alcuni dei più noti paradisi fiscali al mondo non compaiono nemmeno nella lista Ue e domani i ministri delle finanze Ue potrebbero persino metterli in condizioni più sicure. Purtroppo i Paesi che figurano nella lista attuale non rappresentano la parte più cospicua e importante dei flussi finanziari.

“Per combattere gli abusi fiscali di alcuni dei soggetti più ricchi e potenti del pianeta, la portata del Codice di condotta deve essere ampliata per abbracciare anche i regimi fiscali preferenziali sul reddito personale pensati per attrarre questi individui molto ricchi e altamente mobili.

“Dobbiamo sapere esattamente chi chiede cosa in Consiglio, soprattutto se qualche ministro è coinvolto in scandali di evasione fiscale. La trasparenza in questo momento è imperativa più che mai”.

Eurodeputati coinvolti
Presidente
Spagna
Coordinatore
Spagna
Coordinatrice
Francia
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