Inchiesta sullo spyware Pegasus: i S&D chiedono una rigida regolamentazione dell’UE per prevenire gli abusi da parte degli Stati membri

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A seguito di un’indagine durata un anno da parte della commissione speciale incentrata sull’abuso di spyware come Pegasus o Predator nell’UE (PEGA), il Parlamento europeo è ora pronto ad approvare domani le sue raccomandazioni per le riforme necessarie.

Per i Socialisti e Democratici è evidente che lo spionaggio e l’intimidazione di politici, giornalisti, avvocati e società civile sono inaccettabili. Per questo motivo, i S&D chiedono che l’Unione europea si doti di norme forti per regolamentare l’uso delle tecnologie spyware, onde evitare che cittadini innocenti diventino vittime di una sorveglianza intrusiva e illegale, come abbiamo visto in Polonia, Ungheria e Grecia.

Per proteggere i cittadini europei e fermare immediatamente le pratiche illegali di spyware, i S&D voteranno anche a favore di una moratoria de facto sull’uso di tali spyware nei paesi dell’UE che non rispettano determinate condizioni entro la fine dell’anno. Soprattutto, l’uso di spyware dovrebbe essere consentito solo in quegli Stati membri in cui le accuse di abuso di spyware sono state accuratamente indagate e risolte, e in cui la legislazione nazionale sull’uso di spyware sia in linea con gli standard stabiliti dalla Commissione di Venezia, dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) e dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (ECtHR).

Infine, i S&D chiedono anche una chiara definizione comune di "sicurezza nazionale" come giustificazione per l’uso della sorveglianza, al fine di evitare tentativi di abusi manifesti.

Hannes Heide, negoziatore S&D e portavoce della commissione PEGA, ha dichiarato prima del voto:

“Quando la nostra commissione d’inchiesta PEGA ha avviato i suoi lavori 14 mesi fa, non potevamo immaginare fino a che punto politici, giornalisti, avvocati e attivisti fossero spiati e sorvegliati negli Stati membri dell’UE senza alcuna base legale! I casi dell’Ungheria e della Polonia sono particolarmente sconvolgenti, poiché i loro governi che spiano le voci critiche sono parte di una più ampia demolizione dello Stato di diritto. In Grecia, come ha concluso la nostra commissione, lo spyware è stato utilizzato anche come strumento per ottenere vantaggi politici e finanziari, erodendo la democrazia e dando ampio spazio alla corruzione.”

“Con le nostre raccomandazioni, esortiamo la Commissione e gli Stati membri a creare le basi per porre fine e prevenire l’uso illegale di software spia in Europa. Tali tecnologie possono essere utilizzate solo come ultima risorsa per i reati più gravi, con garanzie molto severe e solo su ordine di un giudice. La Commissione deve presentare una proposta legislativa per l’uso, la vendita e l’acquisto legale di spyware.”

“Il nostro ex collega, Nikos Androulakis, è stato spiato dal governo greco con il pretesto della sicurezza nazionale. Questo caso dimostra chiaramente che in Europa abbiamo bisogno di una definizione comune di «sicurezza nazionale» per escludere qualsiasi interpretazione arbitraria.”

“Il nuovo governo greco che nascerà dopo le elezioni del 26 giugno dovrà indagare in maniera approfondita, fornire chiarimenti sullo scandalo Predatorgate e sull’uso improprio del Servizio nazionale di intelligence greco (EYP). Chiediamo al PPE di smettere di coprire Mitsotakis, che sta seguendo il pericoloso percorso autocratico della Polonia e dell’Ungheria attaccando le autorità indipendenti e la stampa critica.”

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