Oggi la commissione affari economici e monetari del Parlamento europeo voterà una relazione del Gruppo S&D volta a emendare temporaneamente i requisiti patrimoniali (CRR, Capital Requirements Regulation) per attutire l’impatto economico della pandemia. Il regolamento CRR, adottato nel 2013, traeva insegnamento dalla crisi finanziaria e si proponeva di abbattere la tendenza all’insolvenza delle banche introducendo, tra le altre norme prudenziali armonizzate, maggior trasparenza e regole sulle remunerazioni e i bonus. Il “CRR quick fix” al voto oggi, consiste in un alleggerimento temporaneo dei requisiti patrimoniali richiesti, per consentire alle banche di finanziare l’economia nella delicata fase che stiamo vivendo.

Jonás Fernández, portavoce S&D in materia di affari economici e monetari e autore della relazione presentata prima del voto, ha dichiarato:

“Le imprese di tutta Europa stanno lottando per la sopravvivenza e hanno disperato bisogno di capitali. Le banche devono assumere un ruolo costruttivo nel processo di ripresa economica. Attraverso l’aggiustamento delle regole con effetto prociclico e l’aumento della capacità e della rapidità di reazione dei supervisori a mercati finanziari altamente volatili, possiamo attutire alcuni degli effetti economici della pandemia COVID-19.

“Grazie alle norme adottate dal Parlamento europeo a seguito dell’ultima crisi finanziaria, le banche sono generalmente ben capitalizzate e dotate di riserve di capitale. In questa fase possiamo quindi permetterci di autorizzarle ad aumentare temporaneamente la propria capacità di credito, ampliando il loro margine di manovra in questo senso, senza mettere in pericolo la stabilità finanziaria.

“I banchieri hanno incassato i bonus mentre a noi è rimasto il conto da pagare. Questo enunciato esprime piuttosto bene la percezione di molti europei che hanno ancora l’amaro in bocca per le iniziative che, dopo l’ultima crisi finanziaria, hanno portato al salvataggio delle banche mediante l’utilizzo del denaro dei contribuenti, mentre azionisti e manager intascavano dividendi e lauti bonus. Non possiamo permettere che ciò si ripeta. Per garantire che quest’allentamento delle maglie non si traduca in un'altra occasione di guadagno per gli investitori, ma vada a iniettare liquidità nell’economia reale, abbiamo previsto che i supervisori impongano divieti vincolanti sul pagamento dei dividendi e il riacquisto di azioni proprie (buyback azionario). Chiediamo anche che siano osservate regole più stringenti che limitino la distribuzione degli utili in momenti di crisi economica”.

Nota agli editori:

Dopo l’approvazione della commissione affari economici e monetari, il risultato finale dei negoziati tra il Parlamento e gli stati membri sul “CRR quick fix” sarà sottoposto al vaglio del Parlamento europeo riunito in plenaria nella sessione di giugno.

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