I negoziatori dell’Europarlamento, guidati dal Gruppo S&D, oggi hanno dato gli ultimi ritocchi all’ERDF-CF, il Fondo europeo per lo sviluppo regionale e la coesione, uno strumento da 242,9 miliardi di euro che ha lo scopo di rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale nell’Unione europea, correggendo gli squilibri tra una regione e l’altra. Due anni di lavoro in condizioni straordinarie, si sono conclusi con l’intesa raggiunta col Consiglio su una normativa cruciale per stimolare l’occupazione, il welfare, la crescita economica sostenibile e lo sviluppo in tutto le regioni Ue nei prossimi sette anni.

 

Andrea Cozzolino, eurodeputato S&D e capo negoziatore su questo file, ha dichiarato:

“Ora abbiamo la normativa che dà alle regioni europee gli strumenti necessari ad affrontare le grandi sfide come il cambiamento climatico, la digitalizzazione e la pandemia in atto. Mai prima d’ora le politiche di coesione avevano potuto contare su uno strumento tanto potente per combattere le disuguaglianze e far sì che nessuno sia lasciato indietro, anche nelle aree spopolate.

“Dal turismo responsabile all’edilizia sociale, questa è una normativa ambiziosa, che offre enormi opportunità ai territori e consente agli stati membri di affrontare le sfide internazionali come la pandemia, le migrazioni e la crisi climatica. Abbiamo ottenuto anche migliori condizioni per il settore del trasporto ferroviario pubblico e investimenti sui rifiuti non riciclabili in un’ottica di economia circolare”.

 

Constanze Krehl, europarlamentare e portavoce S&D sullo sviluppo regionale, ha commentato:

“L’approccio equilibrato che ha contraddistinto l’accordo di oggi sul gas naturale, favorirà il percorso verso un’Europa clima neutrale nel rispetto dell’accordo di Parigi. Abbiamo ridotto la soglia allo 0,2% per gli stati membri più sviluppati con più del 90% di PIL medio pro capite dell’Ue, all’1% per gli stati membri meno sviluppati e sotto il 90% di PIL medio pro capite e, in terzo luogo, per un numero limitato di stati che sono ancora molto legati e dipendenti dal carbone, abbiamo fissato il limite massimo all’1,5% per il gas naturale, in modo da escludere completamente i carburanti fossili dai finanziamenti del Fondo per una giusta transizione. Come data ultima per lo stop totale dei finanziamenti Ue per i carburanti fossili ci siamo dati il 31 dicembre 2025, guardando verso l’obiettivo di riduzione di CO2 del 2030. Gli obiettivi del Green deal, come l’obiettivo di spesa del 30% per il clima, lo sviluppo urbano sostenibile per rendere più verdi le nostre città e, per la prima volta, gli obiettivi per la biodiversità, sono un grande passo avanti.

“A fronte di una forte opposizione iniziale del Consiglio, siamo riusciti a mettere al sicuro i punti essenziali per noi Socialisti e Democratici. Abbiamo garantito una solida normativa sull’edilizia sociale per le famiglie a basso reddito e trovato nuovi modi per integrare meglio i cittadini dei Paesi terzi e i migranti. Siamo riusciti anche a introdurre l’equilibrio di genere per i gruppi di esperti. Con 242,9 miliardi di euro disponibili, questo ERDG-CF è il maggior strumento d’investimento pubblico per rendere l’Europa verde, sociale e giusta”.

 

Rovana Plumb, eurodeputata S&D vicepresidente responsabile dello sviluppo regionale, ha aggiunto:

“Sono lieta che si sia trovata una buona soluzione per il processo di transizione a un’Europa clima neutrale entro il 2050. Sottostando alle condizioni e ai limiti posti dal Green deal europeo permetteremo lo sviluppo di sistemi di riscaldamento regionali efficienti e abbiamo raggiunto un accordo sull’esclusione dei gasdotti dai finanziamenti Ue entro il 2025, in linea con il mandato della Legge sul clima del Parlamento europeo. Per la prima volta abbiamo introdotto le sfide ambientali nella portata dell’ERDF-FC, e con i solidi risvolti sociali che abbiamo previsto, questo è un giorno importante per l’Europa che pone le basi per il compimento di un Green Deal dal cuore rosso per tutti i nostri cittadini”.

 

Nota agli editori:

I finanziamenti saranno disponibili dal 1 gennaio 2021, in attesa di un accordo sul prossimo Quadro finanziario pluriennale (MFF), sul bilancio Ue 2021 e l’accordo in plenaria sull’ERDF-CF.

Eurodeputati coinvolti
Vicepresidente
Romania
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