A margine dell’adozione a stragrande maggioranza da parte del Parlamento europeo della relazione sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e sulle risorse proprie, il gruppo S&D ha espresso il proprio disappunto per la proposta della Commissione europea, che sembra giocare a scacchi con le cifre e manca di coraggio e visione a lungo termine.

La negoziatrice S&D per il QFP post 2020, Isabelle Thomas, dichiara:

“Il gruppo S&D è deluso dalla proposta della Commissione europea sul quadro finanziario pluriennale (QFP) post 2020. Manca di coraggio e di una visione a lungo termine. I tagli sono molto più grandi di quanto inizialmente comunicato e l'aumento degli investimenti in alcuni programmi è più contenuto di quello che avevano promesso.

“La descrizione della Commissione europea disegnava una realtà falsa e edulcorata, dato che il QFP proposto rappresenta l’1,08% dell’RNL dell'Ue a 27 rispetto all'attuale 1,23% dell’RNL dell'Ue a 27. Drastici tagli alla politica agricola comune (-15%), sulla politica di coesione (-10%), tra cui -6% per il Fondo sociale europeo. Tutto ciò rende questo QFP inadeguato e inadatto a far fronte alle esigenze attuali e future.

“Dovremmo forse pensare che la Commissione europea stia truccando i conti giocando con il nostro futuro? Non potremmo accettarlo.

“L'ampia maggioranza che ha sostenuto il rapporto INI a marzo e la risoluzione odierna, mostra chiaramente che, al di là di tutte le nostre divergenze politiche, il Parlamento europeo disapprova questa proposta ed esorta il Consiglio europeo ad avviare negoziati con il Parlamento il più presto possibile. Possiamo raggiungere un accordo decisamente migliore di questo”.

Eider Gardiazábal Rubial, portavoce del gruppo S&D per il bilancio dell'Ue, aggiunge:

“La proposta sul prossimo bilancio dell'Ue presentata dalla Commissione europea non solo manca di strategia e coraggio, ma non spiega né dove vuole andare, né cosa vuole ottenere. Nella proposta non è chiaro quali siano gli obiettivi del pacchetto QFP o quale sia l'idea del futuro che vogliamo trasmettere ai futuri cittadini europei. Ciò che è ancora peggio, non è chiaro come affronteremo le sfide che abbiamo oggi dinanzi. La verità è che questa proposta mira solo a far aumentare i costi della Brexit, ponendo la sicurezza come una nuova priorità, e allo stesso tempo riducendo i fondi per le politiche sociali.

“Il QFP avrebbe dovuto rispecchiare i 17 obiettivi comuni per lo sviluppo sostenibile, ma non lo è. Diverse domande rimangono senza risposta. Come possiamo promuovere una produzione alimentare responsabile o combattere la desertificazione se la Commissione europea riduce i fondi per l'agricoltura del 16%? Come possiamo eliminare le disparità regionali se la Commissione europea taglia il fondo di coesione del 12%? Come possiamo immaginare di ridurre le disuguaglianze, garantire un lavoro dignitoso per tutti e promuovere le parità di genere, se questa proposta riduce i fondi sociali europei?

“La Commissione europea deve a tutti i cittadini europei delle risposte a queste domande".

Il portavoce S&D per la relazione sulle risorse proprie, Daniele Viotti, aggiunge:

“Il nuovo quadro finanziario pluriennale dovrebbe dare una risposta alle grandi sfide che ci attendono in Europa, in particolare in campo sociale. Gli Stati membri da soli non sono più in grado di fornire misure concrete per sostenere un welfare più moderno e integrato e investire in crescita e occupazione.

“Con la proposta della Commissione europea stiamo iniziando a lavorare sulle nuove risorse proprie. Nel Parlamento europeo stiamo cercando di spingere verso una posizione più ambiziosa, chiedendo un sistema migliore e più forte che possa essere sia giusto che efficiente.

“Dovremmo concentrarci maggiormente su come tassare le multinazionali e promuovere la crescita verde tassando le emissioni di carbonio”.

 

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