S&D: il sistema di scambio delle quote di emissioni deve essere regolato sugli impegni Ue per il clima

Dopo lunghi e difficili negoziati, oggi la commissione Ambiente ha trovato l’accordo sulle misure per riformare l’ETS (Emissions Trading System), il sistema Ue di scambio delle quote di emissioni.

L’ETS, stabilito nel 2005, è la pietra angolare delle politiche Ue per combattere il cambiamento climatico e per ridurre le emissioni di gas serra. Oggi è nella terza fase, durante la quale sono state introdotti il tetto Ue sulle emissioni (ridotto dell’1.74% ogni anno) e un progressivo passaggio verso un sistema di aste delle quote al posto della loro libera allocazione.

Il report adottato oggi stabilirà le riforme richieste dalla commissione Ambiente per la quarta fase, a partire dal 2021, che saranno poi negoziate dalla plenaria del Parlamento e successivamente con il Consiglio.

Durante i negoziati della commissione, il gruppo S&D ha spinto per una riduzione lineare più ambiziosa per quel che riguarda il tetto generale, al fine di rispettare gli impegni presi con l’accordo di Parigi, per la cancellazione delle quote in eccesso che hanno mantenuto i prezzi del carbone ancora troppo bassi e per tutti i ricavi dell’ETS che sono stati accantonati per scopi ambientali. E’ stata anche data priorità al miglioramento delle misure per le libere allocazioni temporanee delle quote all’industria europeo, in modo da rispecchiare meglio la capacità del settore di ridurre ulteriormente le emissioni e di sostenere coloro che sono più esposti ai rischi delle ricollocazioni delle emissioni di carbonio.

Miriam Dalli, portavoce S&D sull’ambiente, dichiara:

“Siamo sempre stati impegnati a garantire il buon funzionamento del sistema europeo ETS attualmente in corso, restando vigili sul cambiamento climatico e al contempo assicurando la competitività della nostra industria. 

“E’ stata una nostra battaglia fin dall’inizio quella di assicurare un ETS che rispettasse gli impegni presi durante la COP21 a Parigi e che consentisse di raggiungere gli obiettivi climatici per il 2050. Questo è lo strumento legislativo che puo’ aiutarci a trasformare le belle parole in azioni concrete. E non continueremo a lavorare per raggiungere quei cambiamenti di cui abbiamo bisogno”.

La relatrice ombra S&D sulla riforma dell’ETS, Jytte Guteland afferma:

“Sono felice del fatto che abbiamo finalmente raggiunto un compromesso sull’ETS. L’accordo che abbiamo votato è davvero ambizioso da un punto di vista climatico.
"Tale accordo rende possibile all’Ue di dar seguito all’accordo sul clima raggiunto a Parigi lo scorso anno e persino di andare oltre la proposta della Commissione. Si tratta della pietra angolare per raggiungere i target su clima ed energia e per limitare i cambiamenti climatici. Sono particolarmente contenta del fatto che il fattore di riduzione lineare sia stato aumentato al 2,4% e che anche il settore delle spedizioni sarà incluso nell’ETS. Sono due priorità del gruppo S&D. 

"L’ETS è il miglior strumento per garantire che l’industria europea gestisca la transizione verso una società libera dal fossile continuando a essere leader nella produzioni a basse emissioni. Con il successo di oggi, il gruppo S&D ha assicurato anche che ci sarà uno strumento per mitigare eventuali conseguenze sociali e sostenere i lavoratori attraverso questa transizione.

"Questa riforma è cruciali su diversi fronti, non solo per l’oggi ma anche per il futuro. E’ un passo nella giusta direzione e mostra la serietà dell’Europa nel suo cammino che combina la riduzione delle emissioni con la crescita economica.

"Ma la parola finale sull’ETS sarà il prossimo anno. Nell’attesa, dobbiamo garantire che l’accordo arrivi in porto. E con esso questo importante passo avanti verso un futuro sostenibile”.