S&D: aumentare la trasparenza per essere più efficaci contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento al terrorismo

Gli eurodeputati S&D nella riunione congiunta delle commissioni Libertà civili e Affari economici e monetari hanno sostenuto una riforma della normativa Ue volta a rafforzare la lotta contro il lavaggio di denaro sporco e il finanziamento al terrorismo. Gli eurodeputati S&D sono riusciti a ottenere l’ok a una serie di norme molto ambiziose. Tra queste, una maggiore trasparenza sui beneficiari effettivi delle società o dei trust e la protezione legale per i testimoni di giustizia. Inoltre, sono state fissate le basi per la creazione di una Unità di intelligence finanziaria europea. La riforma è stata lanciata a seguito degli attacchi terroristici a Parigi e delle rivelazioni sui ‘Panama paper’.

Il negoziatore del gruppo S&D in commissione Affari economici e monetari, Peter Simon dichiara:

“I Panama paper hanno dimostrato che la lotta contro il lavaggio di denaro sporco e l’elusione fiscale puo’ essere vincente solo attraverso la trasparenza, perché non c’è soggetto di cui l’industria sommersa e i loro clienti hanno più paura se non il pubblico. Ecco perché non possono esserci mezze misure quando si parla di trasparenza. L’informazione sui veri beneficiari dei profitti delle strutture aziendali non trasparenti e delle società ‘letterbox’ deve essere a disposizione di tutti e non solo di un circolo ristretto. La semi-trasparenza aiuta solo coloro contro cui vogliamo batterci. Pertanto, non ci smuoveremo dalla nostra posizioni nei prossimi negoziati, che è quella della tolleranza zero.

“Occorre un registro pubblico consultabile da tutti i cittadini. Dato che il settore immobiliare è sempre più utilizzato per il riciclaggio di denaro, occorre anche un registro su tale settore a livello Ue. Altrimenti, la lotta contro il lavaggio di denaro sporco si fermerà già ai nostro confini nazionali”.

La negoziatrice del gruppo S&D in commissione Libertà civili, Ana Gomes aggiunge:

“Le rivelazioni dei Panama paper hanno tolto il velo su strutture di beneficiari altamente complesse che sono state usate per nascondere attività criminali o pratiche di elusione fiscale. Serve più trasparenza. Occorre conoscere i reali beneficiari di società e trust e i loro rapporti. Abbiamo proposto un maggiore accesso alle informazioni sui beneficiari effettivi di corporation e trust. Finora, l’accesso è stato limitato alle autorità competenti ‘con un interesse legittimo’, ma con le nostre proposte anche i giornalisti e i testimoni di giustizia potranno avere accesso alle informazioni contenute nei registri pubblici nazionali senza restrizioni. Nell’interesse della lotta alle attività offshore e sommerse, le società straniere attive nell’Ue devono anche rispettare la registrazione dei beneficiari effettivi. Al fine di bloccare le scappatoie legali, il gruppo S&D ha proposto anche di introdurre sanzioni come la cessazione delle relazioni commerciali, da applicare nei casi in cui i beneficiari effettivi non possano essere identificati.

“Stiamo anche difendendo una definizione più ampia di beneficiario effettivo. Qualunque persona o società che detiene il 10% delle quote (e non il 25%) deve essere considerato un beneficiario effettivo.

“Inoltre, chiediamo agli Stati membri Ue di dare protezione legale ai testimoni di giustizia che portano alla luce i casi sospetti di riciclaggio o di finanziamento al terrorismo. Queste persone, che spesso sacrificano se stessi nell’interesse pubblico, devono essere protetti da ogni minaccia o azione disciplinare.

“Proponiamo di aumentare lo scambio di informazioni tra le intelligence finanziarie che tracciano le transazioni sospette riguardanti il lavaggio di denaro o il finanziamento al terrorismo. Al fine di completare e migliorare il funzionamento di queste unità di intelligence, nel testo votato oggi si chiede anche che la Commissione presenti proposte in merito entro la fine dell’anno per creare una unità di intelligence finanziaria europea.

“Ci attendiamo negoziati difficili con gli Stati membri, ma siamo pronti a difendere la nostra posizione e farla valere con forza nelle trattative”.