S&D ai governi Ue: basta passi indietro sui diritti delle donne, ratificare la Convenzione di Istanbul

I Socialisti e Democratici al Parlamento europeo hanno lanciato un appello agli 11 Stati membri dell’Ue che non hanno ancora ratificato la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro le violenze sulle donne e le violenze domestiche affinché lo facciano senza ulteriori ritardi.

 

La co-relatrice del Parlamento europeo sulla Convenzione di Istanbul, l’eurodeputata S&D Christine Revault d’Allonnes-Bonnefoy dichiara:

“Mentre il governo bulgaro, che attualmente detiene la presidenza dell’Ue, ritira la proposta di ratifica della Convenzione di Istanbul e capeggia il fronte che vi si oppone, le donne continuano a essere picchiate, stuprate, molestate e persino uccise in tutta Europa per nessuna altra ragione se non quella di essere donne. Questa violenza è diretta contro le donne, perché sono donne. E’ scioccante che alcuni governi giustifichino la loro riluttanza a ratificare la Convenzione di Istanbul per il fatto stesso che il trattato riconosce l’esistenza di violenze di genere. Come dovremmo risolvere un problema, se rifiutiamo di identificarlo correttamente?

“Chiediamo agli 11 governi dell’Ue, sia a quelli che si muovo a rilento, sia a quelli che stanno attivamente bloccando il processo, di ratificare la Convenzione di Istanbul senza ulteriori ritardi. La Convenzione di Istanbul è lo strumento migliore che abbiamo per proteggere le vittime e perseguire i colpevoli. Lo dobbiamo ai nostri cittadini. La dignità delle donne va rispettata”.

 

La portavoce del gruppo S&D per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere, Iratxe García Pérez aggiunge:

“La violenza contro le donne in tutte le sue forme è una violazione dei diritti umani. La Convenzione di Istanbul, essendo il primo trattato internazionale giuridicamente vincolante, è un potente strumento per prevenire e combattere tutte le forme di violenza di genere. Tuttavia, la resistenza a fare progressi su questo è profonda e sta crescendo. È vergognoso che 11 paesi dell’Ue non abbiano ancora ratificato la Convenzione di Istanbul. Una convenzione che renderebbe migliore la vita di milioni di donne in tutta Europa.

“Noi Socialisti e Democratici siamo profondamente preoccupati per i passi indietro nella lotta contro i diritti delle donne e l’annullamento dei diritti sessuali e riproduttivi in alcuni paesi dell’Ue. Continueremo a essere vigili e a combattere fino a quando tutte le donne saranno protette da ogni forma di violenza e discriminazione”.

 

Nota per la stampa:

La Convenzione di Istanbul è il trattato internazionale più completo e il primo strumento giuridicamente vincolante per combattere la violenza contro le donne e impegna i firmatari ad attuare misure per proteggere le vittime, perseguitare i perpetratori e prevenire questi crimini. È stato adottato dal Consiglio d'Europa nel 2011 ed è entrato in vigore nell’agosto del 2014. L’Ue ha firmato la Convenzione di Istanbul nel giugno 2017. Tutti i paesi dell’Ue hanno firmato la Convenzione di Istanbul, ma solo 17 paesi dell’Ue l’hanno finora ratificata: si tratta di Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna e Svezia.

Eurodeputati coinvolti
Presidente
Spagna