Oggi a Strasburgo, i Socialisti e Democratici hanno votato a favore di un report in cui si chiede una strategia Ue per porre fine ed evitare il gap pensionistico di genere, nonostante i tentativi dei liberali e dei democristiani di annacquare il testo.

Il gruppo S&D vuole che la strategia sia incentrata sulla cause alla radice di questo gap di genere, come le differenze retributive legate al sesso, la segregazione del mercato del lavoro, il lavoro part-time, gli stereotipi esistenti, la mancanza di opzioni per facilitare un maggiore equilibrio tra vita e lavoro e le discriminazioni. Ma serve anche affrontare il problema delle politiche che favoriscono tale ingiustizia.


La negoziatrice del gruppo S&D sull’uguaglianza di genere, l’eurodeputata Maria Noichl dichiara:

"Il fatto che oggi le donne in Europa ricevano ancora circa il 40% di pensione in mendo rispetto agli uomini è oltraggioso e inaccettabile! Tale situazione riflette le persistenti diseguaglianze economiche tra uomini e donne basate sulla discriminazione e le loro conseguenze finanziarie nell’arco dell’intero ciclo di vita, che conduce alla povertà femminile in età anziana. Il gruppo S&D ha assicurato che in questo report fossero presenti richieste per politiche che consentano una migliore conciliazione tra vita e lavoro delle donne facilitando di conseguenza la loro partecipazione al mercato del lavoro. Abbiamo anche insistito sull’introduzione di misure concrete che garantiscano la stessa retribuzione per lo stesso lavoro, cosi’ come la mappatura dei salari e strumenti di valutazione dell’occupazione. Occorre poi adottare delle misure di protezione sociale che garantiscano che retribuzione e diritti sociali delle donne siano in linea con tali principi. Chiediamo anche che siano rinnovati i sistemi di tassazione e l’abolizione degli incentivi controproduttivi per l’uguaglianza di genere”.

 

La portavoce del gruppo S&D su diritti delle donne e uguaglianza di genere, Iratxe García Pérez aggiunge:

"Sebbene il gruppo S&D abbia votato per una dichiarazione più ambiziosa, questo report è un passo avanti. Siamo riusciti a sottolineare il ruolo importante del primo pilastro nei sistemi pensionistici per l’uguaglianza di genere e a inserire un impegno per una transizione dai diritti pensionistici derivati a quelli individuali. I partner sociali e la contrattazione collettiva sono elementi chiave e vanno maggiormente coinvolti nell’attuazione delle politiche se vogliamo far fronte ai gap di genere nelle retribuzioni e nelle pensioni. Esprimiamo disappunto per il mancato sostegno di liberali e conservatori alla nostra richiesta di una maggiore trasparenza nei salari, a una occupazione di qualità e dignitosa e pensioni pubbliche minime adeguate”

Eurodeputati coinvolti
Presidente
Spagna
Coordinatrice
Germania