Il gruppo S&D: “Per proteggere i valori democratici e la pace serve una nuova azione comune internazionale”

Oggi a Bruxelles il gruppo S&D del Parlamento europeo ha organizzato una conferenza dal titolo “Europa in crisi: un appello per un nuovo dialogo”, con la partecipazione di eurodeputati, deputati e altri relatori provenienti da Russia, Georgia e Moldavia all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, per sottolineare la necessità di un dialogo per promuovere sicurezza, cooperazione economica e diritti umani.

Intervenendo alla conferenza, Gianni Pittella, presidente del gruppo dei Socialisti e Democratici del Parlamento europeo, ha detto:

“40 anni dopo l’Atto finale di Helsinki, lo spirito dell’accordo di Helsinki è più attuale che mai. Dobbiamo stabilizzare le relazioni come facemmo con l’Atto finale di Helsinki, per unire il mondo.
“Le circostanze che viviamo oggi sono uniche. I recenti attacchi di Parigi danno un’immagine della vulnerabilità del nostro mondo.

“Dobbiamo dimostrare la volontà politica necessaria per ristabilire il dialogo, la cooperazione, il coordinamento delle strategie e l’azione comune per proteggere la pace, la sicurezza, i valori democratici e i diritti umani dall’avanzata del salafismo, un’ideologia di morte. Dobbiamo però comprendere che l’avanzata di Daesh e dei gruppi estremisti è un risultato diretto delle guerre disastrose di Bush in Afghanistan e Iraq. Da Islamabad alla Nigeria, il problema del terrorismo non può essere risolto solo attraverso azioni militari.

“Abbiamo il diritto e il dovere di difendere la pace e la sicurezza mondiale. Per fare ciò dobbiamo agire tutti insieme con un rinnovato spirito di cooperazione internazionale, nel quadro di un nuovo patto per la sicurezza tra le potenze mondiali, Ue, Usa, Russia, paesi arabi e Iran. Solo attraverso questo processo riporteremo la stabilità in Medio Oriente e nel resto del mondo. Dobbiamo ottenere stabilità e pace e dare speranza alle nostre giovani generazioni”.

Knut Fleckenstein, vicepresidente S&D responsabile per gli affari internazionali, ha detto:

“L’Atto finale di Helsinki oggi è molto attinente perché, in un momento di tensioni tra Occidente e Oriente, definì i principi per la cooperazione pacifica in Europa, e perché questi principi vennero riaffermati alla fine della Guerra Fredda, a Parigi nel 1990. L’Atto finale di Helsinki serve inoltre da modello per un processo di dialogo che oggi andrebbe ristabilito.

"È ora che le relazioni tra Ue e Russia cambino. Finora l’atteggiamento reciproco ha solo portato a uno scambio di accuse da entrambe le parti. Occorre rivitalizzare lo spirito del processo di Helsinki in Europa. Fu lo spirito di dialogo e cooperazione a favorire i forti contatti tra i nostri popoli, lo sviluppo democratico, la prosperità e la cooperazione economica e il rispetto dei diritti umani.

Il gruppo S&D propone tre concrete misure per migliorare la cooperazione Est/Ovest, basate sullo spirito di Helsinki:

1. Promuovere la libertà di movimento delle persone in tutta Europa attraverso la facilitazione e la liberalizzazione dei visti;
2. Rimuovere i parlamentari dagli elenchi dei soggetti sanzionati;
3. Organizzare un vertice nel 2016 che rinnovi il dialogo di Helsinki al più alto livello politico".

Infine, Knut Fleckenstein ha aggiunto:

“Cooperare è sempre meglio che opporsi gli uni agli altri, ed è il modo per sconfiggere la minaccia del terrorismo; diversamente, questo si diffonderà e si espanderà”.