Gli eurodeputati S&D: “I capi di Stato e di governo devono prendere l’iniziativa e trovare una soluzione entro la fine di questa settimana”

Gli eurodeputati S&D sollecitano i capi di Stato e di governo dell’Ue a convocare una riunione straordinaria dopo l’interruzione di oggi dei negoziati sulla Grecia all’Eurogruppo.

Il leader S&D, Gianni Pittella, ha dichiarato:

“L’Eurozona sta entrando in acque agitate in seguito al rifiuto di estendere il piano di salvataggio della Grecia. Occorre compiere tutti gli sforzi necessari per prevenire una Grexit.

Gli elementi per raggiungere un compromesso decente restano sul tavolo. Le differenze tra le proposte dei creditori e il governo greco possono essere colmate se ognuno è pronto a fare uno sforzo. Ora i capi di Stato e di governo dovrebbero prendere l’iniziativa e trovare una soluzione entro la fine di questa settimana. Anche la Commissione europea in questo momento ha un ruolo fondamentale.

Non è il momento di punire ulteriormente il popolo greco. Occorre fare tutto il possibile per mantenere la circolazione dei flussi di capitale nel paese. Trovandosi di fronte a una situazione senza precedenti, il popolo greco deve avere la possibilità di decidere il proprio futuro. Non temiamo alcun referendum”.

Maria João Rodrigues, vicepresidente del gruppo S&D, ha aggiunto:

“Dobbiamo presentare urgentemente una soluzione credibile e attenta all’aspetto sociale per risolvere questa crisi e scongiurare l’impensabile. I cittadini europei non riescono a comprendere l’incapacità dei leader europei di trovare un accordo di compromesso dopo cinque mesi di negoziati.

Un enorme disastro finanziario, economico, sociale e politico incombe se la Grecia è tagliata fuori dai flussi finanziari e spinta fuori dall’Eurozona. Le ripercussioni potrebbero essere incontrollabili. È incredibile che in una fase così avanzata i leader europei si trovino a correre rischi sempre maggiori e si limitino a rinviare la questione all’Eurogruppo.

La crisi greca rappresenta inoltre una questione geopolitica estremamente importante per l’Europa: la Grecia è un paese di frontiera vulnerabile, molto esposto alle forti pressioni della Russia, della guerra in Siria e Iraq e della crisi dei rifugiati. Chi considera lo stallo attuale come una crisi puramente finanziaria sta giocando con il fuoco vicino a un barile di povere da sparo.

Per tutti questi motivi, occorre che la responsabilità di trovare una soluzione al caso greco sia assunta al più alto livello delle istituzioni europee, vale a dire dai capi di Stato e di governo”.