Facebook, la Corte di giustizia europea esamina la causa relativa alla protezione dei dati. Birgit Sippel (S&D): “Dobbiamo stabilire dei limiti all’enorme conservazione dei dati della NSA”

La Corte di giustizia europea inizierà oggi a esaminare la causa intentata da Max Schrems, attivista austriaco impegnato per la protezione dei dati, nei confronti di Facebook. La causa esamina fino a che punto le filiali europee dei giganti della rete non comunitari devono rispettare le norme europee sui diritti fondamentali. Questo caso arriva dopo le due storiche sentenze dello scorso anno sulla conservazione dei dati e contro il motore di ricerca Google in merito al 'diritto all'oblio'.

L’eurodeputata Birgit Sippel, portavoce S&D sulle Libertà civili, la giustizia e gli affari interni, ha detto:

“Qui la questione riguarda la protezione degli utenti europei di Facebook dall’ossessivo regime di raccolta dei dati delle agenzie statunitensi di intelligence.”

Gli utenti di Facebook che hanno un account nell’Unione europea sono clienti di una controllata con sede in Irlanda. Ciononostante, i dati europei vengono archiviati in server statunitensi. Le rivelazioni del caso Snowden hanno rivelato, tra le cose, che le agenzie di intelligence statunitensi non hanno praticamente limiti nell’accedere a questi dati estremamente sensibili. Per questo Max Schrems ha presentato una denuncia al garante irlandese per la protezione dati. Quest’ultimo, a ogni modo, ha respinto la denuncia, sostenendo che la decisione della Commissione europea sul cosiddetto 'Approdo sicuro' aveva già stabilito che l’utilizzo di questo tipo di dati è da considerarsi sicuro.

Birgit Sippel ha aggiunto:

“La decisione del cosiddetto Approdo sicuro non crea un approdo sicuro per i dati, di certo non fino a oggi. Anche prima dello scandalo NSA, i Socialisti e Democratici europei avevano invitato a rivedere la decisione. Dal momento in cui il caso Snowden ha rivelato l’accesso illimitato della NSA ai server delle compagnie statunitensi, abbiamo chiesto l’immediata sospensione di Approdo sicuro.
 
“La Commissione europea lavora già da tempo a una riforma della controversa decisione, ma, finora, i risultati sono stati deludenti. La decisione della Corte di giustizia europea ha inviato un segnale forte”.

Al momento, non è chiaro quanto occorrerà attendere per la decisione della Corte di giustizia europea.

Eurodeputati coinvolti
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Germania