Il Parlamento europeo si appresta a compiere un passo significativo nella lotta ai cambiamenti climatici con l'adozione del Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Carbon Border Adjustment Mechanism, CBAM).

Il CBAM è una tariffa sul carbonio per i prodotti ad alta intensità di carbonio, come il cemento, importati nell'Unione Europea. Questo importante tassello del pacchetto “Pronti per il 55%” mira a garantire condizioni di parità per i produttori europei e a incentivare i partner commerciali dell'UE a passare a una produzione più rispettosa del clima.

Il Gruppo dei S&D è stato in prima linea nei negoziati su questo meccanismo, uno strumento vitale per sostenere le nostre industrie e i nostri lavoratori nella transizione verso la neutralità climatica. Abbiamo portato avanti gli sforzi per rendere questo meccanismo più ambizioso e adatto allo scopo. Rispetto alla proposta originaria della Commissione, il CBAM avrà ora un campo di applicazione settoriale più ampio e coprirà un numero maggiore di emissioni indirette rispetto a quanto inizialmente previsto, il che aumenterà la riduzione complessiva delle emissioni.

Mohammed Chahim, vicepresidente S&D per il Green Deal e relatore sul CBAM, ha dichiarato:

“L'adozione del CBAM è una pietra miliare significativa nella nostra lotta contro i cambiamenti climatici. Il meccanismo promuoverà pratiche rispettose del clima a livello internazionale, garantendo al contempo condizioni di parità per le imprese europee.”

“Un principio semplice ma potente ha ispirato il nostro duro lavoro: chi inquina deve pagare per le proprie emissioni di CO2, indipendentemente dal luogo in cui vengono prodotte nel mondo. Con il CBAM, il pagamento delle emissioni sarà un prerequisito per l'ingresso di prodotti nel mercato unico europeo.”

“Il CBAM sarà un pilastro fondamentale delle politiche climatiche europee. Si tratta di un meccanismo unico per incentivare i nostri partner commerciali a intraprendere azioni per il clima e a contribuire agli obiettivi dell'Accordo di Parigi. Inoltre, è un'alternativa alle nostre attuali misure di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio*, che ci permetterà di applicare il principio industria «chi inquina paga» alla nostra industria. Una situazione vantaggiosa per tutti!”

* Le aziende che emettono grandi quantità di emissioni di carbonio con sede nell'UE trasferiscono la loro produzione all'estero per approfittare di norme poco rigorose, spostando così le emissioni al di fuori dell'Europa e minando seriamente gli sforzi dell'UE e del mondo in materia di clima.

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