I Socialisti e Democratici aprono la strada all’implementazione di una legislazione progressista e a misura di consumatore in Europa. Nonostante la forte opposizione di membri del PPE, di Renew Europe, ECR e della destra più oltranzista, la commissione per la protezione dei consumatori è riuscita nell’intento di approvare il testo su un mercato unico sostenibile. Il voto finale si terrà durante la sessione plenaria dell’Assemblea parlamentare di novembre; in quella sede conservatori e liberali avranno un’altra occasione per dimostrare quale sia la loro posizione in materia di Green Deal.

Biljana Borzan, eurodeputata S&D e vicepresidente responsabile per la protezione dei consumatori e negoziatrice su questo tema, ha dichiarato:

“I nostri cittadini dovrebbero sapere su che tipo di prodotto spendono i propri soldi. Per questo abbiamo votato a favore dell’eliminazione delle pratiche che comportano un’obsolescenza prematura dei prodotti e l’introduzione di un’etichettatura obbligatoria che indichi la previsione del ciclo di vita del prodotto e la riparabilità. Studi recenti dimostrano che il 77% dei nostri cittadini preferirebbe riparare un prodotto anziché acquistarne uno nuovo, ma spesso ciò non è possibile a causa dell’indisponibilità o dei costi eccesivi dei pezzi di ricambio. Chiediamo quindi alla Commissione di introdurre il diritto dei consumatori alla riparazione dei prodotti attraverso la disponibilità di pezzi di ricambio a prezzi ragionevoli.

“Vogliamo garantire che la ‘svolta verde’ non sia ad appannaggio dei soli ricchi e privilegiati. Vogliamo una transizione giusta in cui gli strati a medio e basso reddito, già in sofferenza per la crisi in atto, non debbano essere gravati da un peso maggiore e che il costo della vita per loro non aumenti. L’azione dovrebbe essere focalizzata su una produzione e un consumo più sostenibili, su un ciclo di vita dei prodotti più lungo, sull’allineamento delle garanzie legali e commerciali, sulla regolamentazione dei fenomeni come la moda usa e getta, cosiddetta ‘fast fashion’, e sul divieto di distruggere i prodotti rimasti invenduti. Chiediamo alla Commissione europea di avanzare una proposta legislativa di spessore, sul mercato unico sostenibile. Questa dovrebbe prevedere la promozione del settore del riuso, il bando dell’obsolescenza programmata, criteri obbligatori di etichettatura e procedure di appalto pubblico più giuste in termini sociali e sostenibili”.

Christel Schaldemose, europarlamentare S&D e portavoce del Gruppo in materia di mercato interno e protezione dei consumatori, ha commentato:

“Servono azioni concrete e urgenti per contrastare il processo di deterioramento del clima. Le abitudini e le scelte di consumo giocano un ruolo centrale nella lotta ai cambiamenti climatici e nelle questioni ambientali. Dobbiamo cambiare subito il modo in cui produciamo e consumiamo, per proteggere i nostri cittadini e l’ambiente, e raggiungere forme di crescita economica più sostenibili. Ancora una volta i conservatori e i liberali non hanno fatto la loro parte quando si è trattato di mettere in fila azioni concrete per raggiungere questo obiettivo. Evidentemente preferiscono che il Green Deal rimanga una scatola vuota e una promessa vana”.

Eurodeputati coinvolti
Capo delegazione
Vicepresidente
Croazia
Capo delegazione
Coordinatrice
Danimarca
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