Dopo due anni di negoziati fallimentari per la ratificazione della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta alla violenza sulle donne da parte dell’Unione europea, il Gruppo S&D, durante la sessione plenaria di oggi, ha spinto per una risoluzione con la quale chiede l’opinione della Corte di Giustizia.

 

Christine Revault D’Allonnes-Bonnefoy, negoziatrice per la commissione libertà civili, ha dichiarato:

 

“La violenza contro le donne rimane ancora a livelli alti e inaccettabili in Europa, ma alcuni stati membri continuano a rifiutare il processo di ratificazione UE. È un vero peccato, perché questo consentirebbe di definire una cornice legale per proteggere e sostenere le vittime di violenza di genere nell’Unione. Non possiamo più tollerare questa situazione, quindi il parlamento europeo ha preso in mano la situazione e ha chiesto alla Corte di Giustizia un’opinione sulle questioni legali sollevate dal Consiglio che, a nostro parere, sono solo scuse per prendere tempo e non giungere a una difesa reale ed efficace dei diritti delle donne”.

 

 

Iratxe García Pérez, negotiatrice S&D per la commissione diritti delle donne ha aggiunto:

 

“Noi Socialisti e Democratici non tolleriamo la violenza contro le donne. Milioni di donne soffrono ogni giorno in Europa. Siamo tutti testimoni di come, in alcuni stati membri, vi sia un arretramento sui diritti delle donne e una inspiegabile reticenza a ratificare il la Convenzione di Istanbul. È la nostra ultima occasione di dire la nostra prima del termine di questa legislatura del Parlamento europeo, e di far sì che, su un tema tanto delicato, prevalga un approccio progressista.

 

Nota agli editori:

 

L’Unione europea ha firmato la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta a tutte le forme di violenza contro le donne, compresa quella domestica (Convenzione di Istanbul) nel giugno 2017. Sfortunatamente, da allora la Commissione e il Consiglio non hanno compiuto progressi significativi per quanto riguarda la ratifica. È questa la ragione che ha spinto il Parlamento europeo a votare a larga maggioranza una risoluzione con la quale si chiede l’opinione della Corte di Giustizia per decidere se l’accesso alla Convenzione di Istanbul, nei termini proposti dal Consiglio, sia compatibile con i trattati. La richiesta punta a sbloccare la questione legale posta dal Consiglio e dalla Commissione che ha interpellato la Corte di Giustizia per un parere sulla base legale prescelta, che noi consideriamo inappropriata e ingiustificata.

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Spagna