Durante il dibattito sul Programma di lavoro della Commissione 2021, tenutosi oggi all’Europarlamento riunito in sessione plenaria, i Socialisti e Democratici hanno messo nero su bianco le proprie priorità per le azioni della Commissione dell’anno venturo. Prima che si aprisse la discussione, il Gruppo S&D ha inviato una lettera alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e al vicepresidente Maroš Šefčovič, chiedendo passi avanti specialmente in campo socio-economico.

La vicepresidente S&D Simona Bonafè, che ha inviato la lettera insieme alla presidente del Gruppo García Pérez, ha dichiarato:

“Il lato positivo è che la Commissione abbia adottato diversi punti chiave del nostro programma progressista, ma le parole dovranno tradursi in azioni concrete. Chiediamo alla Commissione di presentare tutte le proposte legislative entro la fine del 2021, in modo tale che il Parlamento e il Consiglio abbiano tempo sufficiente per raggiungere un accordo e dare la propria approvazione alle politiche in tempo utile.

“Guardando avanti, la dimensione sociale delle politiche bandiera dell’Unione europea come il Green Deal e la trasformazione digitale, va rafforzata. Ciò che è stato portato a termine fino a oggi dalla Commissione e ciò che sta pianificando, non è ancora sufficiente. I progressi in ambito sociale non possono più essere compiuti solo in sfere isolate, ma è necessario che diventino integranti e trasversali a tutte le politiche Ue.

“Il Piano d’azione per l’implementazione del Pilastro dei diritti sociali deve contenere obiettivi chiari e obbligatori, legati a doppio filo con la possibilità di accesso ai fondi europei, ed essere corredato da proposte legislative chiave come una Strategia anti povertà o la revisione della Direttiva sulle agenzie di lavoro temporaneo. Il tempo scorre rapidamente e le proposte vanno presentate entro la prima parte del 2021, per consentire alla presidenza portoghese dell’Ue di compiere progressi significativi nel campo delle politiche sociali.

“È giunto il momento anche d’intraprendere azioni per un’Unione sanitaria europea, una delle priorità massime del nostro gruppo dalla deflagrazione della pandemia COVID-19.  Nello stesso solco, esortiamo la Commissione a garantire che le questioni di genere siano integrate a pieno titolo in tutto il Programma di lavoro.

“La pandemia in corso dimostra che le nostre vecchie regole economiche non sono più adeguate ai nostri scopi e vanno riformate. Dobbiamo ripensare il Semestre europeo in chiave di coordinamento delle politiche sostenibili. Inoltre, dobbiamo rivedere il Patto di crescita e stabilità, basarlo su un metodo di comunità e prevedere regole d’oro per gli investimenti sostenibili pubblici.

“Sulla scena mondiale, l’Ue deve muoversi da attore globale e difendere un sistema internazionale fondato su regole. Dobbiamo dotarci di uno strumento obbligatorio di Dovuta diligenza per i diritti umani e la lotta alla disinformazione, a livello europeo. Per sollevare i Paesi in via di sviluppo da un debito eccessivo, la Commissione dovrebbe avanzare un’iniziativa sulla sostenibilità del debito che preveda misure di alleggerimento.

“Infine, la Commissione deve mostrarsi all’altezza delle proprie promesse di coerenza ai nostri valori. Per l’anno prossimo ci aspettiamo proposte legislative in materia di migrazione legale e visti umanitari, così come per un Meccanismo europeo per monitorare lo stato di salute della democrazia, i diritti fondamentali e lo Stato di Diritto, che preveda sanzioni finanziarie e un focus sull’indipendenza della magistratura”.

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