Oggi, la commissione economica del Parlamento europeo invia un segnale forte alla Commissione e al Consiglio per una riforma della lista Ue dei paradisi fiscali. I membri dell’Europarlamento hanno votato la prima risoluzione prodotta dalla neo istituita subcommissione in materia fiscale, voluta decisamente dai Socialisti e Democratici. La risoluzione chiede maggior trasparenza e criteri più stringenti per la lista Ue dei paradisi fiscali, e conseguenze concrete per i paradisi fiscali.

 

Pedro Marques, eurodeputato e portavoce S&D in materia di fisco, ha dichiarato:

 

“La lista Ue attualmente in vigore, lascia fuori dalle maglie della rete Paesi tra i più noti e famigerati paradisi fiscali come la Svizzera, Hong Kong e Jersey, che non sono mai stati inseriti nella lista, mentre le Isole Cayman sono state escluse dalla lista con una decisione che l’ottobre scorso ha lasciato tutti esterrefatti.

 

“Per identificare meglio i paradisi fiscali, la subcommissione del Parlamento europeo ha progettato uno strumento molto più affilato. In primo luogo, dobbiamo prevedere indicatori economici più puntuali, come un’aliquota fiscale minima effettiva. Oggi, persino i Paesi ad aliquota fiscale zero come le Cayman, non sono individuati come paradiso fiscale. Per porre fine a questo scandalo, tutti i Paesi con aliquota fiscale zero dovrebbero essere inserite automaticamente nella lista. Solo un’aliquota minima effettiva potrà porre un freno alla competizione fiscale. In secondo luogo, la trasparenza dell’intera procedura deve essere rafforzata. Al momento, il Gruppo codice di condotta, che ha il compito di monitorare i paradisi fiscali, si riunisce a porte chiuse senza possibilità di vaglio pubblico. Noi chiediamo un maggior coinvolgimento del Parlamento europeo nel processo per garantire un’adeguata valutazione e più trasparenza”.

 

Paul Tang, eurodeputato S&D, autore della risoluzione e presidente della subcommissione in materia fiscale, ha aggiunto:

 

“L’Ue sarà credibile come condottiera della giustizia fiscale solo quando avrà messo ordine in casa propria. Per questo noi vogliamo che i Paesi Ue siano soggetti alle stesse regole e criteri previsti per gli altri Paesi. Con la risoluzione, la subcommissione fisco si è impegnata a osservare i paradisi fiscali Ue e a proporre miglioramenti delle loro politiche fiscali.

 

“Non possiamo più permettere ai paradisi fiscali di intercettare risorse che ci appartengono di diritto. Per prenderci cura dei nostri cittadini più anziani e costruire un futuro per i più giovani, non possiamo semplicemente permetterci di perdere il gettito fiscale che spetta alle nostre società, a maggior ragione oggi, in piena pandemia. Se i Paesi terzi non riescono a tassare le compagnie europee, i governi Ue devono assumersi la responsabilità di fare da esattori di ultima istanza. Con la nostra proposta possiamo trasformare la lista nera Ue dei paradisi fiscali in uno strumento robusto per combattere gli abusi e i crimini fiscali. Chiediamo alla Commissione e al Consiglio di unirsi alla nostra lotta per restituire una vera giustizia fiscale ai cittadini”.

 

Nota agli editori:

 

La risoluzione sarà posta al voto nell’Assemblea riunita in plenaria a gennaio 2021.

Eurodeputati coinvolti
Vicepresidente
Portogallo
Membro
Paesi Bassi
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