Oggi il Parlamento europeo voterà la prima di quatto relazioni sui progressi dei Paesi che aspirano a fare il loro ingresso nell’Unione europea: Albania, Macedonia del Nord, Serbia e Kosovo. I Socialisti e Democratici confermano il loro solido sostegno alle prospettive europee degli stati dei Balcani Occidentali e chiede agli stati membri di avviare le interlocuzioni d’accesso con la Macedonia del Nord e l’Albania.

Tonino Picula, eurodeputato S&D, coordinatore sugli affari esteri e relatore del Parlamento europeo sull’allargamento ai Balcani Occidentali, ha dichiarato:

“Oggi stiamo inviando un messaggio forte di supporto ai Paesi che desiderano entrare a far parte dell’Unione europea. Il futuro dei Balcani Occidentali lo vediamo all’interno di un’Unione forte e unita, e noi li incoraggiamo a proseguire nel solco delle riforme con l’obiettivo di aderire alle leggi, agli standard e ai valori dell’Ue. I Socialisti e Democratici pongono l’accento sull’importanza per tutti i Paesi della regione, di rispettare i diritti fondamentali e lo Stato di Diritto, difendere le libertà dei mezzi d’informazione e combattere la corruzione. Noi siamo e saremo sempre la voce più fedele all’idea di allargamento di questa Assemblea, ma non scenderemo mai a compromessi su questi principi fondamentali.

“Desideriamo anche ricordare al Consiglio le sue responsabilità nei confronti dei Balcani Occidentali e gli esprimiamo la nostra delusione per non aver ancora avviato i negoziati di accesso con Tirana e Skopje, nonostante entrambi i Paesi abbiano onorato i propri impegni. Il veto della Bulgaria sulla Macedonia del Nord è inaccettabile. Noi chiediamo agli stati membri di mantenere la parola data. Qualsiasi rinvio della Conferenza intergovernativa che dovrebbe dare il via ai negoziati, comprometterebbe la credibilità e l’affidabilità dell’Unione europea nell’intera regione.

“Se l’Ue vuole giocare un ruolo d’attore geopolitico sullo scacchiere internazionale e promuovere i propri valori, dovrebbe preoccuparsi della crescente influenza esercitata sui Balcani Occidentali dalla Cina, dalla Russia, dalla Turchia e dagli Stati del Golfo, che coincide anche con una maggior disinformazione sulla reazione dell’Unione alla pandemia”.

Albania

Isabel Santos, eurodeputata S&D e relatrice del Parlamento europeo sull’Albania, ha affermato:

“Grazie alla nostra relazione positiva, il Parlamento europeo riconosce gli sforzi compiuti dalla popolazione albanese per iniziare i negoziati di accesso con l’Ue, nonostante le difficoltà derivanti dalla pandemia e del tremendo terremoto che ha colpito il Paese nel 2019. I negoziati dovrebbero partire senza ulteriori rinvii. Io mi auguro che le elezioni politiche di aprile portino a una minor polarizzazione nel Paese. Tutte le forze politiche dovrebbero unirsi per procedere sul cammino che conduce all’Europa”.

Macedonia del Nord

Tanja Fajon, europarlamentare del Gruppo S&D e negoziatrice della relazione sulla Macedonia, del Nord, ha dichiarato:

“La nostra relazione conferma i progressi della Macedonia del Nord, anche nelle sfere dello Stato di Diritto, della democrazia e della lotta alla corruzione. Alla luce di queste riforme, è ancor più irresponsabile da parte della Bulgaria bloccare l’accesso di Skopje nell’Unione europea. Le politiche di allargamento dell’Ue devono sottostare a criteri obiettivi e non soddisfare interessi particolari o rispettare il calendario elettorale. Noi lanciamo un appello a Sofia affinché ritiri il proprio veto cosicché si possa tenere la prima Conferenza intergovernativa con la Macedonia del Nord in tempi brevi”.

Serbia

Demetris Papadakis, parlamentare europeo S&D e negoziatore della relazione sulla Serbia, ha commentato:

“In Serbia non abbiamo visto risultati convincenti nel campo dell’indipendenza della magistratura, della libertà d’espressione e della lotta alla corruzione. Non riteniamo corretto che il PPE stia tentando di edulcorare il linguaggio critico della relazione. S&D chiede che tra i partiti s’intavoli un dialogo trasversale e si preveda un ruolo maggiore per la società civile: noi siamo al fianco dei cittadini serbi e in particolare sosteniamo i giovani, la cui maggioranza è pro europea e ambisce a una stabilità politica ed economica del Paese. Un rispetto autentico dei diritti fondamentali e la normalizzazione delle relazioni col Kosovo, sono essenziali e determinanti nella scansione del ritmo dei negoziati di accesso”.

Kosovo

Andreas Schieder, europarlamentare S&D e negoziatore della relazione sul Kosovo, ha dichiarato:

“Apprezziamo e salutiamo il fermo sostegno della popolazione del Kosovo all’integrazione nell’Unione europea. In seguito alla formazione del nuovo governo eletto mediante elezioni straordinarie, ora è il momento che il Kosovo riprenda il dialogo con la Serbia. Anche noi chiediamo a tutte le forze politiche del Paese di riformare il sistema politico per migliorare le certezze legali e consolidare la stabilità politica. Tutti i partiti del parlamento dovrebbero fare un atto di responsabilità e raggiungere un accordo sull’elezione del nuovo presidente, per evitare nuove elezioni anticipate. L’Ue dovrebbe fare la propria parte liberalizzando i visti per il Kosovo, dato che ha rispettato gli impegni e soddisfatto tutti i requisiti”.

Eurodeputati coinvolti
Coordinatore
Croazia
Capo delegazione
Membro
Cipro
Membro
Portogallo
Capo delegazione
Membro
Austria
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