Il Gruppo S&D oggi ha guidato il consenso del Parlamento sull’Accordo di scambio e cooperazione Ue-Regno Unito. Se da un lato i Socialisti e Democratici hanno sempre considerato la Brexit un errore storico, dall’altro l’accordo di oggi limiterà gli effetti negativi della Brexit, proteggendo i lavoratori, i consumatori, l’ambiente e le imprese.

Il Gruppo S&D continuerà a essere estremamente esigente e vigile, e a utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per garantire che l’Accordo sia implementato adeguatamente e rispettato, soprattutto alla luce delle recenti violazioni dell’Accordo di recesso da parte del governo britannico.

La presidente del Gruppo S&D, l’europarlamentare Iratxe García Pérez, ha dichiarato:

“L’Accordo di scambio e cooperazione Ue-Regno Unito ci ha permesso di evitare una Brexit caotica e disordinata, che avrebbe sconvolto l’economia, aggravato gli effetti della pandemia e tinto il futuro d’incertezza. La perdita di un partner dal peso specifico importante non è motivo di celebrazioni, ma siamo riusciti a centrare l’obiettivo di conservare un’area di libero scambio di merci a tariffe zero, quote zero, e a prova di concorrenza sleale. Tuttavia, la Brexit rappresenta la grande bugia della destra britannica. Boris Johnson ha promesso al Regno Unito il recupero della piena sovranità sui propri confini, sulle proprie leggi e sulle proprie acque. La realtà però è un po’ diversa. La Brexit dovrebbe indurre le persone a riflettere su quanto possa essere dannoso l’auto isolamento. Da parte nostra, dobbiamo tendere una mano per instaurare un’amicizia leale e dobbiamo fare tutto il possibile per sviluppare un partenariato e una cooperazione costruttiva in materia di politica estera, sicurezza e istruzione. La responsabilità degli errori dei leader populisti non deve inficiare il potenziale dei futuri accordi”.

Andreas Schieder, eurodeputato S&D e correlatore sull’Accordo Ue-Regno Unito, ha commentato:

 

“Il voto di oggi non è la fine, ma semmai i segnali fanno pensare all’inizio di un nuovo capitolo delle nostre relazioni con il Regno Unito. Nonostante la mancanza di volontà politica del governo di Boris Johnson di cooperare su alcuni punti chiave come la politica estera e la difesa, o di partecipare a programmi d’interesse mutuo e condiviso come Erasmus+, crediamo che la cornice attuale fornisca fondamenta solide sulle quali costruire. Essa rispetta e rispecchia anche la tenace insistenza del Gruppo S&D in materia di salvaguardia dei diritti dei lavoratori e degli standard ambientali. Tuttavia, il governo britannico non dovrebbe fraintendere il voto di oggi come un segnale di abbassamento della guardia. Vi sono state infrazioni dell’Accordo di recesso e del Protocollo sull’Irlanda del Nord che hanno avuto un impatto negativo sulla fiducia, il che richiede soluzioni applicabili in tempi brevi. Noi crediamo che ratificare l’Accordo sia un modo di rafforzare la nostra posizione in quanto prevede misure chiare, che restringono l’accesso al mercato, e consolida ciò su cui entrambe le parti hanno trovato accordo”.

Pedro Silva Pereira, eurodeputato e rappresentante S&D nel Gruppo di coordinamento UK, ha aggiunto:

“È tempo di guardare avanti e di costruire una nuova relazione orientata al futuro con il Regno Unito, fondata su valori condivisi.

“Questo accordo è un importante esercizio di contenimento del danno; esso permette di evitare l’ipotesi di un’uscita senza accordo e offre una nuova cornice per una concorrenza aperta e leale, compreso un meccanismo di attuazione senza precedenti. Approvare quest’Accordo di scambio e cooperazione è quindi la cosa giusta da fare, per il bene dei nostri cittadini e dei nostri interessi.

“In qualità di relatore del Parlamento europeo per l’implementazione dell’Accordo di recesso, consentitemi di chiarire che noi continueremo a batterci per i diritti dei nostri cittadini e che ciò che ci attendiamo dal Regno Unito è niente meno che il pieno rispetto degli impegni assunti nell’ambito del diritto internazionale, compreso il Protocollo sull’Irlanda del Nord”.

Eurodeputati coinvolti
Presidente
Spagna
Capo delegazione
Membro
Austria
Membro
Portogallo