Buone notizie per i lavoratori mobili dell’Unione: il Parlamento europeo ha raggiunto un accordo con gli stati membri, per l’aggiornamento delle regole di coordinamento dei sistemi di previdenza sociale che comprendono i sussidi di disoccupazione, i benefit a lungo termine e gli assegni familiari, così come migliori regole per il distacco dei lavoratori. 

Guillaume Balas, negoziatore S&D per il Parlamento europeo, ha dichiarato: 

“Abbiamo raggiunto un accordo progressista che pone i lavoratori al centro dei nostri interessi. In tempi di maggior mobilità dei lavoratori, la protezione dei diritti sociali dei lavoratori è un punto nodale. Se i lavoratori si sposteranno in un altro Paese, potranno portare con sé sei mesi di diritto alla disoccupazione da un Paese all’altro, e i lavoratori frontalieri, dopo sei mesi di attività, acquisiranno il diritto all’indennità di disoccupazione fino a 15 mesi. Gli stati membri non potranno più applicare unilateralmente i termini stabiliti a livello nazionale. Questo si traduce in una maggior sicurezza sociale per i lavoratori in Europa. 

“Sono soddisfatto delle nuove regole in materia di distacco dei lavoratori e della legislazione applicabile. In questo modo potremo migliorare la collaborazione fra gli stati membri e rafforzare gli strumenti a disposizione per affrontare i potenziali casi di abuso. Uno di questi sarà l’introduzione di un obbligo di notifica anticipata d’inizio attività del lavoratore in un altro stato membro, che dovrà avvenire in tutti i casi, fatta eccezione per i semplici viaggi di lavoro. Noi Socialisti e Democratici vogliamo colmare tutte le lacune legislative che in qualche modo vanno a svantaggio dei lavoratori. 

“Abbiamo anche ottenuto maggiori garanzie legali e trasparenza nel campo dei benefit a lungo termine. In base alle nuove regole, per quanto riguarda gli assegni familiari, gli stati membri avranno la possibilità di corrisponderli interamente a entrambi i genitori lavoratori. In questo modo, la condivisione della responsabilità genitoriale, potrà rimuovere potenziali disincentivi economici per i genitori. L’obiettivo è ottenere parità di trattamento dei lavoratori mobili ed è per questo che l’idea di un’indicizzazione degli assegni familiari, è stata nettamente rifiutata da tutte e tre le istituzioni”.