Oggi il Parlamento europeo chiede formalmente agli stati membri di aderire a una Convenzione sulla revisione dei Trattati Ue di modo che l’Ue non sia più tenuta in ostaggio da un unico governo quando si tratta d’intraprendere azioni decisive.

A fronte della pandemia Covid e più di recente dell’aggressione russa contro l’Ucraina, sono emersi in modo evidente i seri limiti dell’Ue ad agire tempestivamente ed efficacemente. Per superare tali limiti, la risoluzione chiama in causa l’Articolo 48 e suggerisce modifiche specifiche del Trattato come l’abrogazione del principio di unanimità su questioni come le sanzioni, l’attribuzione all’Ue di competenze in materia di politica sanitaria transnazionale e il riconoscimento definitivo del progresso sociale come uno degli scopi dell’Ue.

Nonostante i tentativi del PPE di rinviare il dibattito e il voto sulla richiesta di una Convenzione dei membri dell’Europarlamento, il Gruppo S&D ha lavorato per garantire che il Parlamento recepisse le richieste dei cittadini questa settimana, in vista di un incontro dei leader Ue verso fine mese.

Gaby Bischoff, eurodeputata e vicepresidente S&D, nonché negoziatrice della richiesta del Parlamento di una Convenzione per la revisione del Trattato, ha dichiarato:

“I giorni in cui l’Ue era tenuta ostaggio dai veti sono finiti. Gli eventi recenti hanno palesato che azioni urgenti e decisive nell’Ue sono bloccate troppo spesso da una piccola minoranza che abusa del proprio diritto di veto.

“Come rappresentanti eletti, abbiamo fatto delle promesse per cambiare il modo in cui funziona l’Ue e di darle maggior capacità d’azione di fronte alle emergenze come le pandemie o gli attacchi illegali su suolo europeo. La nostra promessa ai cittadini rimane quella di creare un’Europa più sociale e migliorare la qualità della vita di tutti, a prescindere dal luogo in cui si viva nell’Ue. Ora è tempo di mantenere le nostre promesse e avviare il processo di riforma del Trattato per portare un cambiamento reale di cui abbiamo estremo e urgente bisogno.

“Solo un mese fa si è conclusa la Conferenza sul futuro dell’Europa, in cui i cittadini e la società civile hanno restituito raccomandazioni chiare su come migliorare le vite delle persone riformando l’Ue grazie a modifiche circoscritte e specifiche del Trattato. Se questa consultazione si rivelasse nient’altro che un’operazione di facciata, i cittadini non perdoneranno né dimenticheranno.

“Proprio questa settimana un altro membro del Consiglio europeo, il Tooiseach (primo ministro) irlandese, ha dato pubblicamente il proprio parere favorevole a una modifica del Trattato in una comunicazione rivolta al Parlamento. Dobbiamo cogliere questo momento. I leader Ue devono porre la discussione sulla riforma del Trattato tra le massime priorità del prossimo Consiglio europeo previsto per la fine di giugno”.

Eurodeputati coinvolti
Vicepresidente
Germania