I Socialisti e Democratici oggi hanno sostenuto la conferma di Olivér Várhelyi come Commissario per l’Allargamento e la politica di Vicinato, in seguito agli impegni contratti in forma scritta dal candidato. Noi del Gruppo S&D saremo però molto attenti ed esigenti nei suoi confronti, in quanto vogliamo essere certi che Várhelyi non sia l’uomo di Orbán all’interno della Commissione europea, ma agisca in modo autonomo e nell’interesse dell’Unione.

Tonino Picula, coordinatore S&D in commissione affari esteri, ha dichiarato:

“Sotto le pressioni dei Socialisti e Democratici, Váhrelyi ha fornito risposte scritte che ci hanno consentito di dargli il nostro appoggio. Nel prendere le distanze dalla politica estera del primo ministro ungherese Victor Orbán, si è impegnato ad agire in modo appropriato nel caso i Paesi coinvolti nel processo di allargamento dell’Unione violino lo Stato di diritto, applichino restrizioni alla libertà dei media o a quella accademica, o non si adoperino per la lotta alla corruzione. Noi ci assicureremo che gli impegni assunti per iscritto trovino concreta applicazione.

“Non abbiamo ancora sciolto totalmente le riserve, ma sapendo che il suo operato si svolgerà sotto la supervisione dell’Altro Rappresentante Josep Borrell, siamo pronti a lavorare con lui”.

Kati Piri, vicepresidente S&D per gli affari esteri, ha dichiarato:

“Se da un lato le sue risposte alle nostre sollecitazioni esprimono una chiara presa di distanza dalla politica estera del governo ungherese, Váhrelyi non ha ancora assunto posizione contraria alle iniziative del governo Orbán in politica interna che hanno portato il Parlamento ad aprire una procedura da articolo 7 contro l’Ungheria.

“Várhelyi non è riuscito a risolvere le nostre preoccupazioni sulla sua adeguatezza per il ruolo di Commissario responsabile per l’Allargamento, dato che la difesa dello Stato di diritto rientra tra gli aspetti chiave del suo incarico.

“Non deve commettere errori: il nostro sostegno non è un assegno in bianco. Lo terremo sotto stretta osservazione, gli ricorderemo costantemente che non è l’uomo di Orbán all’interno della Commissione europea e agirà sotto la supervisione di Josep Borrell.

“È nostro interesse far sì che la Commissione europea s’insedi e entri nel pieno delle proprie funzioni senza ritardi”.

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