Oggi al Parlamento europeo si è tenuta la votazione finale sugli obiettivi vincolanti per migliorare l'equilibrio di genere nei consigli di amministrazione delle società in Europa.

La direttiva sulle donne nei consigli di amministrazione, negoziata dalle europarlamentari S&D Evelyn Regner e Lara Wolters, introdurrà una procedura aperta e trasparente per garantire una quota rosa minima del 40% nei consigli di amministrazione non esecutivi delle società dell'UE entro il 2026. Per gli Stati membri introduce quote sia negli organi esecutivi che in quelli non esecutivi, con un requisito minimo complessivo del 33%. Gli Stati membri dovranno inoltre istituire un sistema di sanzioni per le aziende che non rispettano le nuove leggi.

La votazione sull'equilibrio di genere tra gli amministratori non esecutivi delle società quotate in borsa si è svolta oggi a mezzogiorno in una riunione congiunta della Commissione Giuridica e della Commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere. Nella sessione plenaria della prossima settimana, il Parlamento europeo terrà il dibattito finale sulla direttiva sulle donne nei consigli di amministrazione per poi essere varata e firmata mercoledì.

Evelyn Regner, europarlamentare S&D e negoziatrice del Parlamento europeo per la direttiva sulle donne nei consigli di amministrazione all’interno della Commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere, ha dichiarato:

“Questo è un grande successo per gli S&D, che per oltre un decennio hanno guidato le richieste e i negoziati per questa legge storica che migliorerà la parità di genere tra gli amministratori non esecutivi e quelli esecutivi delle società nell'UE. Ma è anche un grande vantaggio per le imprese europee, perché le aziende di maggior successo sono quelle che hanno i consigli di amministrazione più diversificati. La loro prospettiva si allarga, la cultura aziendale cambia in meglio. Gli ultimi dati dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere confermano che solo misure vincolanti sono in grado di rivoluzionare la situazione a favore delle donne.”

Lara Wolters, europarlamentare S&D e negoziatrice del Parlamento europeo per la direttiva sulle donne nei consigli di amministrazione all’interno della Commissione Giuridica, ha dichiarato:

“Dopo anni di freni, i governi dell'UE hanno finalmente accettato le nostre ambiziose proposte che promuoveranno grossi passi avanti sulla parità di genere in tutti i 27 Stati membri contemporaneamente. Grazie a misure vincolanti finalizzate ad aumentare il numero di donne nei consigli di amministrazione, le aziende europee saranno più diversificate non solo ai vertici, ma anche in termini di numero di donne nella dirigenza e nel loro complesso. Consigli di amministrazione più diversificati che plasmano le scelte societarie sono un bene per le aziende, per la società e per le donne."

Note:

Oggi solo il 30,6% dei membri dei consigli di amministrazione delle maggiori società quotate in borsa dell'UE è di sesso femminile, con differenze significative tra gli Stati membri (dal 45,3% in Francia all'8,5% a Cipro).

Attualmente solo 7 Stati membri sono dotati di leggi vincolanti in materia di donne nei consigli di amministrazione, 9 Stati membri non hanno alcuna misura e 10 hanno provvedimenti non vincolanti.

I dati dimostrano che l'azione dei governi fa la differenza: partendo da un livello simile (13%), la percentuale di donne nei consigli di amministrazione è salita al 36,4% (+ 23,0 punti percentuali) nei paesi che hanno intrapreso un percorso legislativo, al 30,3% (+ 17,3 punti percentuali) nei paesi che hanno attuato misure non vincolanti e solo al 16,6% (+ 2,8 punti percentuali) in quelli che non hanno intrapreso alcuna azione.

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Membro
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