Si chiudono oggi mesi di negoziati sulle regole di transizione della Politica agricola comune (PAC) e portano buone notizie per gli agricoltori europei. S&D è riuscito a inserire nell’accordo sulla transizione alla prossima PAC, dei punti chiave in merito all’allocazione dei fondi nel contesto post COVID-19. Il passo successivo per garantire che il prossimo bilancio Ue sia all’altezza di affrontare i problemi del settore agricolo europeo è di competenza del Consiglio europeo.

Clara Aguilera, negoziatrice S&D su questo tema, ha dichiarato:

“Il nostro obiettivo è dare stabilità e certezze legali agli agricoltori europei fino a che la prossima PAC non sarà pronta per l’implementazione, e che siano inseriti alcuni elementi nuovi per i mercati particolarmente importanti in questo momento, messi in difficoltà dalla pandemia e i suoi effetti.

“L’accordo politico raggiunto il 30 giugno nei negoziati tra il Parlamento, il Consiglio e la Commissione, dà certezze legali agli agricoltori, estendendo di due anni la PAC attuale. Ora rimane da raggiungere un’intesa sui livelli di finanziamento da parte degli stati membri nel Quadro finanziario pluriennale 2021-2027”.

Nota agli editori:

Le misure principali contenute nell’intesa sono:

  • L’estensione della PAC attuale fino alla fine del 2022, vale a dire due anni di estensione rispetto a un solo anno inizialmente proposto dalla Commissione;
  • L’estensione dell’attuale piano di sviluppo rurale fino alla fine del 2025, compreso il progetto LEADER, il cui termine era previsto per dicembre di quest’anno;
  • L’estensione delle misure pluriennali che potranno continuare a finanziare lo sviluppo rurale (sistemi agro-ambientali, benessere animale) per un periodo da uno a cinque anni, con un’ulteriore estensione in casi eccezionali, contro il prolungamento di massimo tre anni inizialmente proposto dalla Commissione. Il finanziamento pluriennale ora è stato ripristinato anche per l’agricoltura biologica;
  • Il rafforzamento della gestione dei rischi in linea coi risultati del Regolamento Omnibus, riducendo le soglie previste dal 30% di perdite al 20%, in modo tale da attivare i fondi mutualistici contro eventi climatici avversi e per la stabilizzazione dei profitti del settore agricolo, dando sicurezza sulla produzione e strumenti di stabilizzazione dei profitti del settore;
  • L’estensione dei programmi operativi previsti dall’OCM fino alla fine del 2022. Le organizzazioni di produttori nel settore ortofrutticolo possono continuare fino alla fine dei programmi attuali, senza la necessità di notifiche ulteriori alla Commissione;
  • L’estensione dei diritti d’impianto della vite, convertendo i diritti in autorizzazioni fino alla fine del 2022, per tenere in considerazione alcuni dei ritardi nell’impianto dovuti al COVID-19;
  • Regolamentazione per l’olio d’oliva e il marketing dell’olio da tavola, dando agli stati membri la possibilità di definire le regole di marketing per dare stabilità al funzionamento del mercato, così come già nel caso del vino.
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Spagna
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