Oggi i membri Socialisti e Democratici della commissione affari legali voteranno a favore dell’azione legale contro la Commissione europea per la mancata attivazione del meccanismo di condizionalità Ue sul rispetto dello Stato di diritto. In vigore dal 1° gennaio 2021, il meccanismo rende l’accesso ai fondi Ue condizionale al rispetto dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali. Il voto si terrà alle ore 19:00 di oggi.

Dalla sua entrata in vigore, il Parlamento europeo ha ripetutamente inviato forti messaggi alla Commissione richiamandola all’obbligo d’applicare la normativa in casi di violazione dello Stato di diritto in Polonia e Ungheria. La Commissione però ha ignorato le proprie responsabilità più volte e pertanto il Gruppo S&D voterà per procedere all’azione legale.

Tiemo Wölken, portavoce S&D in commissione affari legali, ha dichiarato:

“Invece di porsi in maniera decisa contro gli autocrati che usano i soldi Ue per smantellare la democrazia, la Commissione ha continuato rinviare la questione e non ha applicato la normativa sulle condizionalità di rispetto dello stato di diritto. Ora è giunto il momento che si assuma le proprie responsabilità. La prospettiva di un’azione legale in virtù dell’articolo 265 del TFEU non è stata sufficiente a spingere la Commissione ad applicare il meccanismo di condizionalità contro gli stati che violano lo Stato di diritto, ma noi vogliamo che sia applicato. Saremo inflessibili quando si tratta di proteggere i diritti dei cittadini e i nostri valori. Se altri gruppi politici condividono la nostra stessa posizione, voteranno con noi affinché il Parlamento proceda con l’azione legale. Questo è un voto che riguarda la difesa dei valori su cui l’Ue si fonda”.

Marek Belka, vicepresidente S&D, ha dichiarato:

“Il meccanismo di condizionalità sul rispetto dello Stato di diritto avrebbe dovuto essere attivato da tempo. Nonostante gli sforzi dei governi di Polonia e Ungheria di impedire la creazione di questo strumento, siamo riusciti ad affermare il principio che i fondi Ue debbano essere legati a doppio filo col rispetto dei valori Ue come lo Stato di diritto. Le conseguenze di quest’inazione sono visibili a tutti e risultano anche dal recente rapporto annuale sullo Stato di diritto, che mostra come il deterioramento della democrazia in questi due stati si stia consumando proprio sotto i nostri occhi. La Commissione è tenuta ad agire nell’interesse dei cittadini in ogni luogo dell’Ue, e soprattutto dove gli interessi dei cittadini sono in pericolo. Di fronte a un’istituzione che è riluttante ad assumersi pienamente le proprie responsabilità, il Parlamento non ha altra scelta che procedere con l’azione legale”.

Eurodeputati coinvolti
Vicepresidente
Polonia
Coordinatore
Germania