S&D condanna Ortega per aver trasformato il Nicaragua in una delle peggiori dittature al mondo e per elezioni farsa

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I Socialisti e Democratici del Parlamento europeo tacciano le elezioni che si terranno in Nicaragua il 7 novembre 2021 come una farsa atta a consolidare l’autoritarismo di Daniel Ortega. Gli europarlamentari S&D ribadiscono la proprie richieste al regime di Ortega: rilasciare immediatamente e senza condizioni tutti i prigionieri politici; porre fine alla repressione e alle violazioni dei diritti umani; consentire il ritorno delle organizzazioni internazionali nel Paese; ristabilire la personalità giuridica degli organi di vigilanza sui diritti umani come il CENIDH (Centro Nicaragüense de los Derechos Humanos).

Javi López, eurodeputato S&D e copresidente di Eurolat, ha dichiarato:

“L’unica soluzione per il Nicaragua è il ritorno al dialogo nazionale interrotto dal governo. Ortega e Murillo sono isolati all’interno della comunità internazionale. La loro crudele dittatura impedisce ogni progresso della società nicaraguense, una delle più povere del continente americano”.

Maria Manue Leitão Marques, eurodeputata S&D e portavoce per l’America Latina, ha commentato:

“Fino a quando il governo del Nicaragua imprigionerà gli oppositori politici e vieterà piattaforme politico-elettorali alternative, nel Paese non ci potranno essere elezioni libere. Tutti i prigionieri politici devono essere rilasciati immediatamente e senza condizioni, perché sotto arresto in condizioni deplorevoli e in violazione sistematica dei diritti umani da parte del regime di Ortega”.

Alicia Homs, eurodeputata S&D responsabile per il Nicaragua e membro della delegazione per le relazioni coi Paesi del Centro America, ha aggiunto:

“Queste elezioni sono una farsa. Oggi Ortega sembra un membro della dinastia Somoza che ha governato il Nicaragua col pugno di ferro nel secolo scorso; ha tradito qualsiasi promessa o principio democratico della rivoluzione sandinista e la sua repressione ha colpito ex colleghi come Dora Maria Téllez, Sergio Ramirez e Victor Hugo Tinoco tra i molti altri. Noi siamo al loro fianco e con tutta la società nicaraguense che un giorno porterà nuovamente la democrazia nel Paese”.

Note:

Durante i suoi quindici anni di governo Daniel Ortega ha smantellato tassello dopo tassello la democrazia in Nicaragua. Un tempo è stato un rivoluzionario che si batté contro la dittatura dei Somoza, ma una volta al governo ha tradito lo spirito democratico dei sandinisti e accentrato il potere nelle proprie mani e in quelle della moglie, la vicepresidente Rosaria Murillo.

Dalle proteste dell’aprile 2018 gli oppositori politici sono stati repressi duramente e sistematicamente. Le elezioni fissate per il 7 novembre prossimo sono finalizzate a consolidare la transizione a un regime autoritario. La violenza del regime di Ortega ha portato ad almeno 328 morti e 155 arresti per motivazioni politiche. Più di 108.000 cittadini nicaraguensi hanno abbandonato il Paese in cerca di protezione e rifugio.

La primavera scorsa le autorità nicaraguensi hanno spazzato via ogni speranza di libere elezioni dal momento che hanno vietato tutte le piattaforme elettorali d’opposizione, imprigionato diversi leader e sette possibili candidati presidenziali i quali avevano annunciato la propria intenzione di correre per le elezioni presidenziali:  Cristiana Chamorro, Arturo Cruz, Félix Madariaga, Medardo Mairena, Miguel Mora e Noel Vidaurre.

Nell’ottobre 2019 l’Ue adottò sanzioni contro le autorità nicaraguensi responsabili della repressione, che attualmente interessano 14 persone tra cui la vicepresidente Rosaria Murillo. Il 18 ottobre 2021 l’Alto Rappresentante Ue e vicepresidente della Commissione, Josep Borrell, ha dichiarato che “il Nicaragua si è convertito in una delle peggiori dittature al mondo e che le imminenti elezioni di novembre saranno una farsa”.

Eurodeputati coinvolti
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