Oggi il Parlamento europeo e i governi Ue hanno raggiunto un accordo per l’aggiornamento delle regole per il coordinamento della sicurezza sociale, che prevede indennità di disoccupazione, assegni familiari e sussidi per cure a lungo termine, così come regole migliori per i lavoratori distaccati e la legislazione applicabile. Una volta approvate, queste nuove regole aiuteranno milioni di lavoratori mobili europei garantendo maggior sicurezza sociale per coloro che si muovono da un Paese Ue all’altro per lavoro. Circa 14 milioni di cittadini Ue vivono o lavorano in un altro stato membro. I sistemi di sicurezza sociale a cui fanno riferimento sono stabiliti dai singoli stati europei.

Gabriele Bischoff, eurodeputata S&D e negoziatrice del parlamento sul coordinamento della sicurezza sociale, ha dichiarato:

“Oggi è un buon giorno per i lavoratori europei. Dopo quattro anni d’intensi negoziati, siamo finalmente riusciti a chiudere un accordo progressista su un miglior coordinamento delle tutele di sicurezza sociale per i lavoratori mobili nell’Ue. Sempre più cittadini Ue lavorano in un altro stato e la protezione dei loro diritti sociali è materia di priorità. Oggi abbiamo raggiunto un accordo su migliori regole di protezione dei lavoratori mobili con necessità di cure a lungo termine, assegni familiari, aggregazione ed esportazione delle indennità di disoccupazione.

“Se i lavoratori sono distaccati o inviati in un altro stato membro per lavoro rimangono agganciati al sistema di sicurezza sociale del Paese d’origine. Purtroppo, questo comporta in troppi casi frodi e mancanza di assicurazioni per gli incidenti sul lavoro, soprattutto nel settore delle costruzioni. Per prevenire questi casi oggi abbiamo previsto informazioni obbligatorie prima del distacco dei lavoratori per il settore edile.

“Abbiamo rafforzato i diritti dei lavoratori transfrontalieri e degli stagionali per garantire l’esercizio dei loro diritti da uno stato Ue all’altro, e le regole per la definizione di criteri obiettivi per prevenire la creazione di società di comodo.

“L’accordo di oggi porterà progressi reali per milioni di europei. Sono fiera di quanto abbiamo ottenuto. Ci aspettiamo che i governi Ue appoggino questo accordo la settimana prossima, perché dà più chiarezza e giustizia ai lavoratori mobili in Europa”.

Note:

I sistemi di sicurezza sociale degli stati membri sono molto diversi tra loro. L’articolo 48 dei Trattati sul funzionamento dell’Unione europea prevede il loro coordinamento, ma non l’armonizzazione. La legislazione esistente deve essere aggiornata per riflettere i cambiamenti del mercato del lavoro, dei sistemi di sicurezza sociale e della giurisprudenza della Corte di giustizia europea. Il 13 dicembre 2016 la Commissione europea pubblicò una proposta. Il Parlamento europeo adottò la propria posizione nel dicembre 2018 e decise di avviare i negoziati con i governi Ue. Da allora i negoziati sono proseguiti e un primo accordo fu rifiutato dal Coreper, mentre un secondo fu portato nella legislatura successiva in seguito a una decisione assunta in plenaria. L’accordo politico di oggi è il risultato  del 17° trilogo, ma deve ancora ricevere l’approvazione degli stati membri il 22 dicembre e del Parlamento riunito in plenaria.

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Germania
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