Oggi, su iniziativa dei Socialisti e Democratici, il Parlamento europeo ha sostenuto una risoluzione vertente sulle interferenze elettorali straniere e la disinformazione nei processi democratici nazionali ed europei. Date le evidenze di tentativi d’interferenza nelle elezioni da parte di soggetti statali e non statali per compromettere i sistemi politici degli stati e destabilizzare l’Unione europea, la risoluzione richiede l’intervento della Commissione e degli stati membri per affrontare il problema a livello nazionale e comunitario.

Kati Piri, vicepresidente responsabile per gli Affari esteri, ha dichiarato:

“Sono orgogliosa che il Parlamento europeo, su un’iniziativa dei Socialisti e Democratici, abbia assunto una posizione ferma sulla necessità di incidere sul problema delle interferenze straniere. Questo voto rappresenta una condanna e un cartellino rosso per la Lega di Salvini in Italia, l’FPÖ in Austria e il Rassemblement National in Francia. Quanto avvenuto l’estate appena trascorsa in Italia e Austria, e nel 2016 in Francia, non può diventare la normalità: è in gioco la nostra democrazia. Se vogliamo difendere la democrazia europea e il principio di libertà ed equità delle nostre elezioni, dobbiamo affrontare urgentemente il problema delle intromissioni nei processi elettorali da parte di Paesi terzi e soggetti non statali stranieri.

“Dobbiamo prendere in esame tutti gli episodi più recenti e rilevanti d’interferenza da parte di Paesi stranieri nei processi democratici dell’Unione europea e far sì che non si ripetano. Non stiamo parlando unicamente di campagne propagandistiche digitali di massa e cyberattacchi, che evidentemente negli ultimi anni si sono moltiplicati in modo esponenziale e senza precedenti, ma siamo seriamente preoccupati anche per le forme di finanziamento illecito ai partiti, in molti casi   populisti ed euroscettici.

“Il Gruppo S&D garantirà che questi temi rimangano tra le massime priorità dell’agenda del Parlamento”.

Claude Moraes, vicepresidente responsabile per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, ha poi aggiunto:

“Ci sono continui riscontri d’interferenza nella fase di preparazione delle maggiori e recenti elezioni a livello nazionale ed europeo. Molte di queste manovre sono andate a vantaggio dei candidati estremisti e antieuropeisti, e hanno sfruttato come facile bersaglio gruppi o minoranze vulnerabili come le persone della comunità LGBTI o i migranti.

“Per proteggere le nostre democrazie in futuro, abbiamo urgentemente bisogno di riforme e azioni incisive sia a livello nazionale, sia europeo. Gli stati membri non possono gestire queste minacce agendo separatamente, né pensare che siano le forme di autoregolamentazione del settore privato a risolvere il problema. Innanzitutto dovremmo capire fino a che punto sono state utilizzate scappatoie a livello nazionale ed europeo, con particolare riferimento ai settori della protezione dei dati, dei finanziamenti ai partiti e le campagne elettorali, e della sicurezza informatica.

“Abbiamo già chiaro quanto siano urgenti le riforme delle leggi elettorali in molti stati membri dell’Unione. Apprezzo i miglioramenti apportati dalle compagnie dei social media e dalla Commissione, ma non sono sufficienti e si dovrebbe continuare in questo solco. La Commissione dovrebbe occuparsi subito della questione dei finanziamenti stranieri ai partiti politici europei e alle fondazione ad essi collegate”.

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