Oggi, durante il dibattito all’interno dell’aula del Parlamento europeo, il Gruppo S&D ha chiesto alla Commissione di garantire pieno rispetto delle norme a protezione dei dati in ogni frangente e di accertarsi che qualsiasi trasferimento di dati fuori dall’Ue sia legalmente inattaccabile.

In seguito alle sentenze della Corte Ue sull’illegittimità del trasferimento dei dati agli Stati Uniti, gli europarlamentari S&D cercano rassicurazioni nell’ambito di una relazione parlamentare sul “II caso Schrems”, auspicando pieno rispetto del GDPR da parte dell’Ue quando si tratterà di negoziare qualsivoglia accordo per il trasferimento di dati con gli Stati Uniti o altri Paesi extra Ue.

In una seconda relazione, i membri del Gruppo S&D guidano una maggioranza progressista che chiede alla Commissione di emendare le proprie decisioni fino a quando non sarà acclarato che le leggi del Regno Unito siano in linea con le norme di protezione dei dati dell’Unione europea.

Juan Fernando López Aguilar, presidente S&D della commissione LIBE e relatore sull’adeguatezza della protezione dei dati, ha dichiarato:

“La Commissione non deve ripetere gli stessi errori nel negoziare e firmare accordi sul trasferimento di dati a Paesi terzi, compresi Stati Uniti e Regno Unito. Non vogliamo assistere a un III caso Schrems, quindi è opportuno che la Commissione si muova meglio in futuro. Come evidenziato nella nostra relazione, nutriamo delle perplessità sulle leggi e le prassi a protezione dei dati del Regno Unito. Desideriamo che la Commissione presenti un nuovo piano per garantire che qualsiasi trasferimento di dati al Regno Unito sia affidabile e legalmente inappuntabile, e questo non per bloccare il flusso dei dati tra Ue e Regno Unito. Abbiamo però la responsabilità di tenere alta l’asticella della protezione dei dati e ripristinare un senso di fiducia e stabilità su come i dati personali dei cittadini Ue sono trattati di là dai confini comunitari”.

Marina Kaljurand, negoziatrice S&D sull’adeguatezza della protezione dei dati, ha aggiunto:

“Questa risoluzione intende assicurare che gli errori compiuti in passato non si ripetano e che le future decisioni in materia di adeguatezza della protezione dei dati, siano sottoposte allo scrutinio e al controllo della Corte. Nel Regno Unito, se da un lato riconosciamo che la cornice legale è simile a quella dell’Ue, dall’altro nutriamo preoccupazione per la sua implementazione, soprattutto per quanto concerne la raccolta e la conservazione di massicce quantità di dati, e sulle deroghe in materia di sicurezza nazionale e immigrazione che ora coinvolgono anche i cittadini Ue che desiderano rimanere o stabilirsi nel Regno Unito. Per noi è importante chiarire che qualsiasi futuro accordo deve essere totalmente aderente alla legge e alla giurisprudenza Ue, per garantire un’adeguata protezione dei dati ai cittadini e certezze legali alle imprese”.

Eurodeputati coinvolti
Capo delegazione
Membro
Estonia