Quest’anno, in occasione del trentesimo anniversario del mercato unico dell’UE, celebriamo i numerosi vantaggi di questo iconico progetto europeo. Garantisce l’accesso a un mercato interno di 447 milioni di consumatori, creando o ampliando le opportunità commerciali. Negli ultimi tre decenni, le esportazioni di beni verso altri paesi dell’UE sono quadruplicate, passando da 700 miliardi di euro a oltre 3 400 miliardi di euro, grazie soprattutto all’esistenza del mercato comune europeo.

È giunto il momento di rendere il mercato unico più equo. Con questo obiettivo, i Socialisti e Democratici invitano a riflettere sull’introduzione di un’imposta sul mercato unico che potrebbe fruttare fino a 10 miliardi di euro all’anno. La potenziale giustificazione, progettazione e gettito stimato a fronte di questo prelievo sono delineate nel nuovo studio commissionato dal Gruppo.

L’eurodeputata Biljana Borzan, vicepresidente S&D per gli affari economici, ha dichiarato: 

“Sin dalla sua nascita nel 1993, il mercato unico ha reso le nostre vite più facili e le nostre economie più forti. Ha portato vantaggi sostanziali all’Unione europea nel suo complesso. Tuttavia, le grandi aziende tendono a essere le principali beneficiarie del notevole aumento degli scambi commerciali. Avrebbe senso se contribuissero con una piccola parte dei loro guadagni al bene comune.”

“Per questo chiediamo ai leader e alle istituzioni dell’UE di esplorare la fattibilità dell’introduzione di un’imposta sul mercato unico, che renderebbe il mercato comune più equo. Gli introiti generati dalla tassazione delle multinazionali più influenti, che hanno tratto i maggiori benefici dal mercato unico, aiuterebbero l’UE a ripagare il suo debito pubblico e a finanziare le sue priorità principali.”

L’eurodeputata Aurore Lalucq, portavoce dei S&D in materia fiscale, ha aggiunto:

“Il nostro obiettivo e il nostro dovere è quello di trovare soluzioni affidabili per garantire in futuro risorse sufficienti per il bilancio dell’UE con contributi equi da parte del settore imprenditoriale. Un’imposta per il mercato unico potrebbe servire come alternativa a una delle risorse proprie dell’UE attualmente ostacolate o come misura supplementare per generare le entrate necessarie.”

“Secondo le stime dei ricercatori, un tale prelievo potrebbe fruttare da 4 a 10 miliardi di euro all’anno. Si tratterebbe di una fetta modesta rispetto alle fortune dei più potenti e dei più ricchi, ma sarebbe un contributo significativo agli sforzi comuni per rendere l’Europa un luogo più equo, più sostenibile e più prospero.”

Eurodeputati coinvolti
Capo delegazione
Vicepresidente
Croazia
Coordinatrice
Francia
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