Oggi il Parlamento europeo ha confermato il suo mandato per la revisione del Codice frontiere Schengen, le norme che regolano la libera circolazione nell’Unione europea. Con i Socialisti e Democratici alla guida dei negoziati all’interno della Commissione Libertà civili, giustizia e affari interni, l’introduzione di controlli alle frontiere interne sarà possibile solo in circostanze eccezionali: le ragioni devono essere giustificate e viene imposto un limite temporale rigoroso di una durata massima di 18 mesi. Nell’ambito della riforma di Schengen, il Parlamento sta introducendo alternative ai controlli alle frontiere, come una maggiore cooperazione di polizia nelle regioni di confine. Una volta approvato il mandato del Parlamento, potranno iniziare i negoziati con i colegislatori del Consiglio. 

Sylvie Guillaume, eurodeputata S&D e negoziatrice del Parlamento europeo sul Codice frontiere Schengen, ha dichiarato:

“La possibilità di spostarsi liberamente da un paese all’altro è davvero importante per i cittadini dell’UE. La libera circolazione è uno dei pilastri fondanti dell’Unione europea e l’area Schengen è senza dubbio uno dei risultati più tangibili dell’UE. Con la riforma del Codice frontiere Schengen, il Parlamento vuole assicurarsi che, se i governi dell’UE devono introdurre controlli alle frontiere nell’area Schengen, potranno farlo solo come ultima risorsa e secondo criteri e scadenze rigorose.”

“Negli ultimi anni, il ripristino dei controlli alle frontiere da parte di alcuni governi come quello austriaco ha dimostrato che, con le regole attuali, la libertà di circolazione nell’UE è a rischio. Con queste nuove regole, vogliamo proteggere meglio l’area Schengen evitando che sia usata come una battaglia politica e salvaguardare il diritto alla libera circolazione dei cittadini dell’UE.”

Eurodeputati coinvolti
Membro
Francia