Oggi la commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori del Parlamento europeo ha votato una relazione per combattere i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. Il regolamento aggiornato mira a incoraggiare una cultura dei pagamenti tempestivi e sarà fondamentale per migliaia di piccole e medie imprese (PMI) in tutta Europa, che sono le più colpite dal mancato pagamento delle fatture nei tempi previsti. Secondo la Commissione europea, un fallimento su quattro è dovuto a ritardi nei pagamenti.

Nel corso dei negoziati, i Socialisti e Democratici del Parlamento europeo hanno dimostrato di essere dalla parte delle PMI, riuscendo a imporre scadenze fisse per i pagamenti. Il nostro Gruppo è riuscito anche a preservare il diritto delle PMI di ottenere interessi di mora.

Tsvetelina Penkova, eurodeputata S&D e relatrice ombra sulla «Lotta ai ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali», ha dichiarato:

“I ritardi di pagamento aumentano sempre in tempi di crisi e di turbolenze economiche. Le PMI sono le prime vittime di questa situazione, poiché i ritardi di pagamento incidono direttamente sui loro redditi, investimenti, flussi di cassa e competitività, determinando uno squilibrio di potere con le aziende più grandi. Ecco perché i S&D stanno chiedendo a gran voce un regolamento che dia potere alle piccole imprese e protegga i loro diritti e la loro competitività sul mercato!”

“Il voto di oggi è un successo per la famiglia socialista, che è sempre stata al fianco delle PMI. Siamo riusciti a garantire che le fatture vengano saldate entro un termine fisso, il che avrà un impatto significativo sulla crescita delle PMI e darà sollievo agli imprenditori.”

“Ci rammarichiamo che, durante i negoziati, il gruppo PPE, che apparentemente si erge a difensore delle PMI, abbia dato prova di incoerenza sostenendo un’eccessiva flessibilità e consentendo la libertà contrattuale di fissare i termini di pagamento. Questo era inaccettabile per i Socialisti e Democratici! Oggi le PMI soffrono di una posizione contrattuale squilibrata per negoziare i contratti con le aziende più grandi. Questa proposta, sostenuta da ECR e ID, non avrebbe fatto altro che intensificare l’incertezza tra le PMI, dimostrando in ultimo la naturale affinità della destra con i più ricchi e potenti.”

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