Con la Legge sul clima, trainato dai Socialisti e Democratici, la settimana scorsa l’Europarlamento ha sostenuto un obiettivo intermedio di riduzione del 60% delle emissioni per il 2030. Oggi al Parlamento europeo avrà luogo un voto cruciale sul finanziamento della transizione verso un modello di economia e società sostenibile. Il Gruppo S&D si è battuto affinché il Green Deal fosse posto al centro del nuovo programma di lavoro della Commissione, e ora sta premendo perché i finanziamenti siano sufficienti, sostenibili e sociali.

Paul Tang, eurodeputato S&D e autore di una relazione sulla finanza sostenibile, ha dichiarato:

“Sole se investiamo tutti i fondi privati e pubblici disponibili potremo contrastare l’emergenza climatica, tagliare le emissioni del 60% in dieci anni e aprire la strada per la transizione verso una società carbon-free.

“Ciò significa mettere la parola fine alle cosiddette operazioni di greenwashing, operazioni d’immagine dallo scarsissimo valore ecologico, sia negli investimenti privati, sia in quelli pubblici. Tutti gli attori dovranno attenersi alla cornice tassonomica verde dell’Ue, dimostrando che le proprie iniziative in ottica sostenibile siano reali ed efficaci. Un’accurata valutazione dell’osservanza del principio “non causare danni significativi”, garantirà che non un solo euro di finanziamento pubblico sia destinato ad attività dannose per le persone e il pianeta, comprese le risorse dei fondi per la ripresa post COVID-19.

“Fornire dati attendibili agli investitori incoraggerà certamente gli investimenti sostenibili. Allo stesso tempo, non dobbiamo solo scoraggiare, ma bensì eliminare completamente gli investimenti non sostenibili. Desideriamo anche che le Banche Centrali smettano di prestare denaro agli inquinatori che stanno avvelenando il nostro pianeta e minacciando la stabilità della nostra economia.

“Per centrare gli obiettivi climatici che ci siamo dati, non solo le nostre spese dovranno essere più sostenibili, ma anche le nostre entrate. Per questo noi chiediamo che sia a livello nazionale, sia a livello Ue, siano previste ‘tasse verdi’ per gli inquinatori. Dobbiamo dare un giro di vite decisivo all’evasione e all’elusione fiscale, pretendere i soldi che appartengono di diritto alla società e far sì che confluiscano nel progetto per un futuro migliore e più sostenibile per tutti.

Pierre Larrouturou, membro dell’Europarlamento del Gruppo S&D e negoziatore sul bilancio per la relazione, ha aggiunto:

“Con questa relazione, i membri dell’Assemblea pongono i Capi di Stato di fronte alle proprie responsabilità: il Green Deal e la Legge sul clima sono solo parole vuote e false promesse? Operazioni d’immagine e greenwashing? O ci doteremo delle risorse necessarie per finanziare le nostre ambizioni in fatto di neutralità climatica?

“La prima soluzione, la prima decisione da prendere nelle prossime settimane, è la tassa sulle speculazioni. Stando alla relazione, questa tassa rappresenta quella col maggior potenziale di produrre entrate, fino a 57 miliardi di euro l’anno.

“La nostra relazione ricorda che, secondo la Commissione europea, sono necessari 660 miliardi di euro l’anno per raggiungere gli obiettivi del Green Deal. Dire dove trovare questi soldi è una nostra responsabilità, sia pubblica, sia privata, tanto a livello europeo quanto a livello nazionale. I membri dell’Europarlamento hanno già fornito una serie di soluzioni concrete per raccoglierli: bloccare gli investimenti e le sovvenzioni per i combustibili fossili, utilizzare meglio i soldi prodotti dalla Banca centrale europea e, persino più urgente, prevedere un vero e proprio bilancio europeo per il clima alimentato attraverso un pacchetto di nuove risorse proprie Ue provenienti in primo luogo da una tassa sulle speculazioni, la tassa sulle transazioni finanziarie. Ora sta ai Capi di Stato e di governo assumere le proprie responsabilità, nel momento in cui ci troveremo a negoziare il bilancio europeo per i prossimi sette anni. I guardiani del clima in giro per il mondo osservano l’Europa e si chiedono: ce la farà a portare a buon porto il Green Deal? Non possiamo fallire. Niente sarebbe più catastrofico di un Green Deal senza finanziamenti adeguati, si tradurrebbe solo in un’operazione di greenwashing. Tra sette anni sarebbe troppo tardi per intraprendere un’azione risolutiva. Le giovani generazioni ci odierebbero e ne avrebbero tutte le ragioni”.

Eurodeputati coinvolti
Membro
Francia
Membro
Paesi Bassi
Contatto/i stampa S&D