Il Parlamento europeo ha approvato oggi a larga maggioranza la relazione sul processo di adesione della Turchia all’UE. I negoziati sono chiaramente in una fase di stallo e non possono andare avanti nelle circostanze attuali, a meno che non ci sia un cambiamento radicale da parte delle autorità turche sui valori democratici, lo stato di diritto e i diritti umani. Il Gruppo S&D, insieme alle altre principali forze politiche del Parlamento europeo, invita la Commissione a esplorare altre possibilità per un quadro di riferimento reciprocamente interessante.

Nacho Sánchez Amor, eurodeputato S&D e relatore del Parlamento europeo sulla Turchia, ha dichiarato:

“Le porte della Turchia rimangono aperte, ma siamo chiari su questo punto: a meno che non si verifichino cambiamenti drastici da parte delle autorità turche, nelle circostanze attuali il processo di adesione della Turchia all’UE non può riprendere. La stragrande maggioranza del Parlamento europeo ha preso atto dell’attuale stallo dei negoziati e della necessità di andare avanti e superare l’attuale situazione di impasse, avviando un processo di riflessione per trovare un quadro parallelo e realistico per le relazioni UE-Turchia.”

“La Turchia rimane un alleato della NATO e un partner chiave in materia di sicurezza, commercio, economia e migrazione. Tuttavia, questa relazione riguarda la Turchia ancora candidata all’UE, e quindi la continua e flagrante inosservanza da parte delle autorità turche della necessità di rispettare i valori democratici, lo stato di diritto, i diritti umani e di allinearsi alle leggi, ai principi e agli obblighi dell’UE.”

“In questo senso, non possiamo accettare che l’adesione della Svezia alla NATO sia tenuta in ostaggio e utilizzata come strumento di pressione sul processo di adesione all’UE. Un processo non ha nulla a che vedere con l’altro. I progressi di ciascun paese nel percorso verso l’UE rimangono basati sui propri meriti.”

“Se il governo turco vuole davvero rilanciare questo percorso, sa perfettamente cosa fare: dovrebbe dimostrarlo con riforme e azioni concrete e non con dichiarazioni vuote.”

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