Oggi al Parlamento europeo, su iniziativa dei Verdi, i presidenti di Ppe, S&D, Liberali, Gue/Ngl e Verdi/Ale hanno lanciato un appello per la pace in Turchia. L'appello chiede che venga ripreso il processo di pace e che tutte le parti in causa tornino a sedersi al tavolo dei negoziati.
Questo il testo dell'appello:
Siamo scioccati per il ritorno della violenza in Turchia. La fine del processo di pace ha portato a uno scontro che si sta ogni giorno intensificando. Condanniamo con forza la violenza contro i civili, la polizia e i soldati. Per evitare altre morti deve essere interrotta la spirale di violenza tra i militari turchi e il Pkk. È stato ottenuto molto sul piano della democrazia in Turchia, ma tutti questi risultato ora sono in pericolo a causa della violenza dell'ultimo periodo. Il conflitto rappresenta una minaccia per l'intera regione. Condanniamo l'attenzione rivolta da entrambe le parti a strategie che aumentano la tensione. Questo conflitto può essere risolto solamente a livello politico attraverso la riconciliazione. Il governo turco deve prendere l'iniziativa per questo scopo.
Come leader dei gruppi politici del Parlamento europeo, invitiamo le parti in conflitto in Turchia di porre fine alla violenza e riprendere i negoziati di pace. A tal fine tutte le parti devono rinunciare in maniera permanente all'uso delle armi. Nel corso del conflitto hanno già perso la vita troppe persone. Solo con strumenti politici si può far sì che tutti i gruppi etnici e religiosi in Turchia possano vivere fianco a fianco in maniera pacifica.
Chiediamo ai leader dell'Ue di agire immediatamente con tutti i mezzi possibili per ottenere la fine delle violenze e riportare al tavolo dei negoziati le parti in conflitto. La Turchia ha necessità di pace all'interno dei suoi confini. La fine della violenza è fondamentale per la continuazione del processo di adesione all'Ue.
Manfred Weber, Gianni Pittella, Guy Verhofstadt, Rebecca Harms e Philippe Lamberts, Gabriele Zimmer
* Ieri Rebecca Harms, copresidente del gruppo Verdi/Ale, si è recata in Turchia per osservare sul campo la situazione. Andrà a Cizre e Mardin (e in altri luoghi) per incontrare i politici e i rappresentanti della società civile.
Contatto/i stampa S&D
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